Introduzione
Nel censimento delle pergamene conservate negli archivi lodigiani si sono individuate alcune pergamene di cui non è possibile stabilire con certezza la provenienza originaria: si tratta di atti tra privati che non sempre risultano legati ad un archivio preciso. Il fondo che oggi contiene il maggior numero di questi documenti è l’Archivio dell’Ospedale Maggiore di Lodi, istituto di fondazione quattrocentesca che ha incorporato numerosi archivi, in particolare quelli degli ospedali piú antichi, annessi al nuovo. Dallo stesso fondo è stato invece possibile scorporare quelli dell’ospedale di S. Biagio e l’eredità di Giulio Codecasa. Le carte comunque confluite nell’Archivio dell’Ospedale Maggiore sono inventariate nel Repertorio d’archivio del Consiglio degli Ospedali di Lodi, completato negli anni Settanta e Ottanta del XVIII secolo, poi aggiornato nel 1793 circa e infine nel 1805. Alle pergamene ivi conservate è comune una segnatura a matita rossa, che costituisce una numerazione interna a ciascun mazzo. Essa è posteriore alla redazione del Repertorio e sembra vergata da una mano riconducibile alla fine del XIX o all’inizio del XX secolo, la stessa che ha spuntato nel Repertorio i documenti ancora presenti in archivio. Una sola pergamena mancava già all’epoca di questo spoglio, mentre altre due erano ancora presenti e andarono disperse solo in seguito. Sono andati perduti i primi due numeri del mazzo 1 (Istrumenti in pergamena che non riguardano questo spedale) e il primo del mazzo 1-S (Istrumenti antichi in pergamena): di essi diamo il regesto settencentesco contenuto nel Repertorio.