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Lucii III papae litterae gratiosae
<1185> ottobre 30, Verona.
Lucio <III> papa conferma la composizione con la quale Rol <ando> , cancelliere della Chiesa milanese, per autorità dell'arcivescovo di Milano, Ub <erto Crivelli> , ha posto fine alla controversia sorta in materia di decime fra il monastero di Meda, da una parte, P <ietro> preposito di Appiano e M <usso> prete di S. Vito di Lomazzo, dall'altra.
Originale, AATMeda, SVP, sec. XII, nr. 145 [A]. Copia semplice settecentesca, ivi [B]. Regesto settecentesco, Indice delle scritture, f. [1]. Altro regesto settecentesco, Inventario 1738, nr. 174 (?). Regesto novecentesco, AATMeda, SVP, sec. XII, nr. 145.
Nell'angolo destro della plica, segnatura novecentesca (Carlo Agrati) in matita: 163.
Nel verso di A, nello spazio compreso tra la seconda e la terza piegatura verticale, perpendicolarmente al senso della scrittura del recto: Confirmatio et approbatio app(osto)lica sen(ten)tiarum | latarum ad favorem d(ominarum) monial(ium) Med[d]e c(irc)a | decima Lomatii e, poco più a destra, della medesima mano, come pare: Lomatii; nell'angolo superiore sinistro, di mano moderna: 1185 | 30 (octu)bris; nell'angolo superiore destro, di mano settecentesca, la segnatura B; di mano novecentesca (Carlo Agrati), in matita blu: XII/103B.
Edizioni: [ANTONA TRAVERSI], Per le nozze, pp. 47-48; ORSINI, Il monastero di San Vittore a Meda, p. 100, dalla trascrizione edita in [ANTONA TRAVERSI], Per le nozze.
Regesta: JAFFÈ-L., -.
Cf. PICASSO, Una lettera graziosa, p. 135 nota 15; ZOPPÉ, Per una storia di Meda, p. 71; ORSINI, Il monastero di San Vittore a Meda, p. 59.
La pergamena, percorsa da quattro antiche piegature (una orizzontale, tre verticali), presenta lievi lacerazioni, che interessano la scrittura all'altezza delle righe sesta, ottava e nona. Rigatura a secco.
Nei quattro fori della plica (due per ciascun lembo) è inserito il filo di seta giallo rosso, al quale era assicurato il sigillo plumbeo, deperdito a partire dal sec. XVIII (B, infatti, sembra ancora alludere al plombo pendente).
La datazione è incontrovertibile, dal momento che la sentenza del cancelliere Rolando è dell'11 ottobre 1185 (doc. nr. 7 dell'Appendice), ultimo anno del pontificato di Lucio III.
LUCIUS episcopus servus servorum Dei. Dilecte in Christo filię Letitię abbatisse (a) et conventui Sancti Victoris de Meda, | salutem et apostolicam ben(edictionem). Cum controversie concordia vel iudicio finiuntur, ne in contentionem denuo | reducantur, earum sententię litterarum debent memorie commendari apostolicoque presidio co(m)muniri. Cum | autem inter vos et dilectos filios nostros P(etrum) prepositum de Apian(o) et M(ussonem) p(re)sb(ite)rum Sancti Viti de Lomatio super | quibusdam decimis aliqua(n)diu questio agitata fuisset, tandem dilectus filius (b) noster Rol(andus) Mediolan(ensis)| cancell(arius), habito bonorum virorum consilio, de auctoritate venerabilis fratris nostri Hub(erti) archiepiscopi sui (1), Rom(ane)| Ecclesie cardinalis, eandem causam compositione (2) finivit. Ne igitur co(m)positio ipsa per alicuius malitiam vale|at immutari, eam, sicut sine pravitate facta est [e]t ab utraque parte recepta atque in scripto autentico con|tinetur, auctoritate apostolica confirmamus et p(re)sentis scripti patrocinio co(m)munimus. Nulli ergo | omnino hominum sit licitum hanc confirmationis nostre paginam infringere vel ei ausu temera|rio aliquatenus contraire. Si quis autem hoc atte(m)ptare presumpserit, indignationem omnipotentis Dei | et beatorum Petri et Pauli apostolorum eius se noverit incursurum. Dat(a) Veron(ę), | .III. kal(enda)s novemb(ris).
(BD)
(a) -ss- corr. su nota tironiana per et, presumibilmente per erronea anticipazione del successivo et.
(b) -s corr. su primo trattino di u, come pare.
(1) Uberto Crivelli; cf. Introduzione, nota 73.
(2) Doc. nr. 7 dell'Appendice: sentenza del cancelliere Rolando (1185 ottobre 11).
Edizione a cura di
Annalisa Albuzzi
Codifica a cura di
Gianmarco Cossandi