Introduzione
Di origini tanto antiche quanto ignote, la chiesa di S. Maria Maggiore di Lomello fu sicuramente eretta in età altomedioevale. Pur non intendendo far coincidere una sicura presenza cristiana nel territorio, documentata dal 544 [1] con una consolidata organizzazione ecclesiastica locale, si è comunque ipotizzato che la primitiva chiesa di S. Maria di Lomello sia stata edificata in età longobarda [2].
Le pergamene dei secoli XI e XII della chiesa di S. Maria Maggiore di Lomello sono conservate presso l’Archivio Storico Civico e Biblioteca Trivulziana di Milano (ASCMi), Fondo Sola Busca, Raccolta Lualdi, cart. n. 28.
Il Fondo è costituito da pergamene concernenti il periodo compreso tra l’XI e il XVII secolo, con una prevalenza di atti rogati tra il XII ed il XV secolo: più precisamente si tratta di cinquantanove atti, cinquantotto dei quali relativi all’area di Lomello e compresi tra il 1070 settembre 24 ed il 1638 gennaio 27 (l’«instrumentum sententie et declarationis» emesso dai commissari apostolici Bartolomeo de Advocatis e Bartolomeo de Baliotis a favore della canonica di S. Maria di Lomello datato 1474 luglio 21 è in realtà un fascicoletto rilegato di tredici carte), più una pergamena di Castel Lambro del 1478 ottobre 3. Non si sono reperite notizie sulla formazione del Fondo archivistico predetto, in parte già noto agli studiosi grazie alla trascrizione di dodici documenti della chiesa di S. Bartolomeo in Strada di Pavia relativi al periodo 1099-1246, contenuti nella cart. n. 68, a opera di M. F. Baroni [3]. Qualche informazione ci è invece giunta sulla famiglia Sola, che dà il nome al Fondo medesimo. Di qualche utilità al proposito è stata l’anonima Genealogia della famiglia Sola (de Soris) di Milano, Milano 1883, dalla quale si apprende che – a parte poco credibili leggende sulle origini del cognome Sola, riferibili all’ipotetico e prestigioso capostipite Sidonio Apollinare (Caius Sollius Modestus Apollinaris Sidonius, genero dell’imperatore Avito, vescovo di Clermont dal 470 circa, morto intorno al 487) – la prima effettiva e documentata attestazione della famiglia in Lombardia sarebbe databile al 1161, e in Piemonte intorno alla metà del sec. XIII (p. 6). La fortuna e l’importanza dell’aristocratica schiatta dei Sola o Sora, nota anche come de Solis o de Soris, risulta così accertata – attraverso l’età Spagnola, Austriaca e Napoleonica – sino all’Ottocento inoltrato (p. 7 ss.).
Note
[1] Cf. G. PONTE, Archeologia lomellina, in «Bollettino della Società Pavese di Storia Patria», n.s., LXIV, fasc. II, 1964, pp. 104-105.
[2] Cf. M. ZUCCHI, Lomello (476-1796) con un cenno sul periodo delle origini, in «Miscellanea di storia italiana», s. III, tomo IX, Torino 1904, pp. 271-378. Studi recenti, tuttavia, attribuiscono l’attuale struttura architettonica di S. Maria al secolo XI (cfr. A. K. PORTER, Lombard architecture, New Haven 1917, I, p. 98; G. CHIERICI, La chiesa di S. Maria Maggiore di Lomello, in «Palladio», n.s., a. I, fasc. gennaio-marzo, 1951, pp. 67-69; F. SOLIANI RASCHINI, Note sul Battistero di S. Maria Maggiore di Lomello, in «Bollettino della Società Pavese di Storia Patria», n. s., XIX, fasc. I-IV, (1961), pp.21-71, e H. BLAKE-C. MACCABRUNI, Lo scavo a Villa Maria di Lomello. Pavia (1984), in «Archeologia Medievale», XII (1985), pp. 189-212. Mi permetto di rinviare, infine, ad A. BEDINA, «Quiete habere offersionem»? Tensioni nel clero di Lomello in un documento del secolo XII, in «Archivio Storico Lombardo», CXX (1994), pp. 403-421.
[3] Cf. M. F. BARONI, Alcuni antichi documenti pavesi, in «Archivi e cultura», fase. 1-2, (1969), pp. 21-40.