Fondo Stranieri (post 1937 - ante 1988)

Fondo

Tipologia: fondo amatoriale

Conservatore: Biblioteca Mediateca Gino Baratta, Mantova (MN)

Produttori del fondo: Stranieri, Rodolfo ( / 1988)

Consistenza:
Il fondo è costituito da fotografie, documenti dattiloscritti e a stampa, oggetti: 1352 stampe fotografiche b.n./colori in parte inserite in album (formati vari standard o personalizzati); 12530 pellicole negative (formati 24x36, 6x6, 6x7); 1235 pellicole positive /diapositive; 31 pellicole in rullo; 94 film; 1 videocassetta contenente filmati dell'autore; documenti cartacei (brochure di mostre personali di fotografia o di pittura, lettere inerenti alla sua attività di fotografo, attestati di premiazione assegnati in occasione di concorsi fotografici; scritti dell'autore; due macchine fotografiche; copertine di riviste locali tra cui Diorama.

Soggetti:
Le fotografie del fondo costituiscono un insieme non riconducibile ad un ordine cronologico (mancano spesso le date), ma riguardano temi più volte ripresi nel corso della produzione dell'autore. Tra questi: paesaggi di Mantova, di altre città italiane o straniere; nature morte; ritratti (eseguiti soprattutto in studio); fotografie astratte (frutto di un preciso e appassionato lavoro sperimentale in laboratorio). La figura umana è frequentemente presente nelle fotografie di Stranieri, come protagonista oppure inserita in contesti paesaggistici. Alle fotografie di paesaggio l'autore attribuisce spesso, nei titoli, significati diversi dalle informazioni sul luogo ripreso.

Notizie storico-critiche:
Il fondo era rimasto presso l'abitazione dell'autore fino al trasferimento effettuato a seguito della donazione.
In occasione della mostra dedicata a Stranieri e al suo fondo, realizzata a Mantova presso la Casa del Mantegna nel 2018, il curatore Paolo Barbaro, Responsabile degli Archivi della Sezione Fotografia dello CSAC di Parma, nel suo saggio pubblicato sul catalogo della mostra a proposito della composizione del fondo scrive "(...) sulle fotografie stampate, un'indicazione interessante - ma anche un problema - è la apparente noncuranza dell'autore per la collocazione cronologica delle opere: poche sono datate, e dai materiali è evidente che metodi e soggetti vengono ripresi a distanza di mesi e di anni, a mostrare una sostanziale compattezza anche se non un evidente unità di stile e di riferimenti. Per questo si è scelto di articolare la mostra in una sequenza di serie esplicitamente arbitrarie: dividere le foto per tema, o per tecnica (...) sarebbe stato ancora più fuorviante. Ogni capitolo tenterà una chiave di lettura, seguendo un criterio blandamente cronologico." (La ricerca e l'incanto. Rodolfo Stranieri fotografo 1937-1988, 2018, p.15)