Scrocchi (ca. 1880 - ca. 2000)
Fondo
Tipologia: archivio aziendale
Schede collegate: 2.587 fotografie
Conservatore: Regione Lombardia, Milano (MI)
Consistenza:
Circa 10.000 supporti tra stampe,negativi su vetro, negativi su pellicola.
Sono presenti nel fondo materiali realizzati con tutte le principali tecniche del tardo ottocento e dei primi decenni del novecento.
Presenti numerose lastre di grande formato (fino a cm 100x70) e stampe panoramiche (fino a cm 240x100 circa)
Notizie storico-critiche:
Il Fondo Scrocchi è stato acquisito dalla Regione Lombardia nel 2004 in seguito a donazione del sig. Pierino Beretta.
La ditta Scrocchi ha prodotto cartoline dalla fine dell'800 sino al 2000.
Attilio Scrocchi è con ogni probabilità il fondatore della casa editrice che aveva sede a Milano in Corso Roma ,122 dato evinto dal timbro commerciale ricorrente sul verso di molte cartoline.
Da una serie di timbri si deduce che la ditta cambia spesso nome ma non sede divenendo "Attilio Scrocchi Stab. Tipo - Litografico Corso Romana, 122 Milano", Foto Sam, Casa editrice stampe artistiche Attilio Scrocchi, Casa editrice Scrocchi.
Negli anni Cinquanta la ditta cambia ragione sociale divenendo F.lli Scrocchi e Luigi Scrocchi (non siamo in grado allo stato attuale degli studi di stabilire i vincoli parentali).
All'interno del Fondo sono riconoscibili due generi fotografici: Vedute di città italiane e fotografie di oggetti d'arte.
Delle stessa fotografia abbiamo diversi supporti che documentano l'attività di riproduzione dagli originali di case editrici rinomate come Ed. Alinari, Ed. Brogi e fotografi illustri come Luca Comerio, Giulio Parisio e Secco D'Aragona.
La riproduzione dagli originali era affidata in studio a fotografi come Mario Crimella e Alberto Modiano.
Alcune fotografie originali recano sul verso l'autorizzazione alla riproduzione concessa al "sig. Scrocchi" da parte di case editrici e fotografiche come Pace&C, Angeli Terni, Iozzino, Domenico Trampetti, Avino Pasquale.
Possiamo ipotizzare che il sig. Scrocchi avesse una rete fitta di scambi e relazioni con le case editrici localizzate nelle regioni italiane di maggiore rilievo storico-artistico (Milano, Firenze, Roma e Pompei).
Accanto alla riproduzione autorizzata vi era una consistente attività di contraffazione degli originali testimoniata dai pesanti ritocchi, tagli e mascherature impiegati per l'invenzione e la realizzazione di nuove e diverse opere fotografiche.