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Ordine: alfabetico | cronologico
Il lavoro dei cordai di Castelponzone. Filatura con gli spezzoni di sisal (materiale di recupero che ha sostituito la canapa usata in origine semplificando le fasi di lavorazione).
Sanga, Glauco
Il lavoro dei cordai di Castelponzone. Fissazione dei legnoli (gli elementi che, ritorti, formano la corda) ai mulinelli.
Il lavoro dei cordai di Castelponzone. Gli spezzoni di sisal (materiale di recupero - che ha sostituito la fibra di canapa usata in origine) - vengono battuti per eliminare le scorie.
Il lavoro dei cordai di Castelponzone. I due cordai, camminando lentamente, ottengono la corda utilizzando un apposito strumento chiamato "masol" che intreccia i legnoli (gli elementi che, ritorti, formano la corda).
Il lavoro dei cordai di Castelponzone. I due cordai, leggermente chinati, iniziano ad ottenere la corda utilizzando un apposito strumento chiamato "masol" che intreccia i legnoli.
Il lavoro dei cordai di Castelponzone. Il cordaio porta alla vita la fune per trasmettere il moto all'aspo. Tipo di torcitoio che puo essere usato anche da una sola persona.
Il lavoro dei cordai di Castelponzone. Inizio dell'intreccio della corda mediante un apposito attrezzo chiamato "masol" che intreccia i legnoli (gli elementi che, ritorti, formano la corda).
Il lavoro dei cordai di Castelponzone. La "spin'", un attrezzo usato un tempo per cardare la canapa.
Il lavoro dei cordai di Castelponzone. Mucchio di matasse di corda appena prodotta.
Il lavoro dei cordai di Castelponzone. Palo di ferro, piantato in terra, a cui vengono legati a coppie i legnoli (gli elementi che, ritorti, formano la corda) appena filati.
Il lavoro dei cordai di Castelponzone. Primo piano di un "carrettino", una specie di piccola slitta, caricata di un grosso sasso, che ha il compito di tenere in tensione la corda attraverso il "garb'".
Il lavoro dei cordai di Castelponzone. Primo piano di un aspo (un tipo di tocitoio che può essere usato da una persona sola) mosso dalla fune legata alla vita di un cordaio.
Il lavoro dei cordai di Castelponzone. Primo piano di vari tipi di "masol", lo strumento che intreccia i legnoli (gli elementi che, ritorti, formano la corda).
Il lavoro dei cordai di Castelponzone. Ricostruzione della filatura con la fibra di canapa (usata in origine prima di essere sostituita dagli spezzoni di sisal, materiale di recupero che ha semplificato le fasi di lavorazione).
Il lavoro dei cordai di Castelponzone. Stiratura della corda dopo l'intreccio.
Il lavoro dei cordai di Castelponzone. Un cordaio arrotola intorno ad un bastone dei legnoli formando una matassa.
Il lavoro dei cordai di Castelponzone. Un cordaio intreccia una corda a tre legnoli - gli elementi che, ritorti, formano la corda - utilizzando un "masol", lo strumento che intreccia i legnoli - a tre scanalature.
Il lavoro dei cordai di Castelponzone. Un cordaio piega le matasse a "otto" prima di ammucchiarle.
Il lavoro dei cordai di Castelponzone. Uno dei cordai asporta per mezzo di un coltello le irregolarit dei legnoli (gli elementi che, ritorti, formano la corda).
Il lavoro dei cordai di Castelponzone.Il "garb'", mulinello che viene agganciato al "carrettino" e a cui si assicurano i legnoli (gli elementi che, ritorti, formano la corda).