comune di Sondalo sec. XII - 1797
Comune del terziere superiore della Valtellina, appartenne alla pieve di Mazzo.
Il toponimo si trova citato in un atto di vendita di beni posti a Sondalo che risale al 1025 (Atti privati 1001-1025, n. 138), negli anni seguenti compare citato nelle forme Sondallo, Sondello, Sondelle oppure Somdale o anche Sundalum.
Sondalo fu assegnato in feudo nel 1150 dal vescovo di Como Ardizzone ad Artuico Venosta e in seguito fu dei Beccaria di Tresivio; in epoca sforzesca fu infeudato alla famiglia Zenoni di Bormio e in data 28 febbraio 1487 al nobile milanese Nicola Negri, ma già nel XII secolo era individuato come entità comunale, con propri ufficiali (Foppoli, Cossi 1988; Cecini 1961 b).
Nel 1335 (statuti di Como 1335) figurava come “comune vicinantie de Sondali”.
Il territorio comunale, fino alla fine del XVIII secolo, fu organizzato in terra mastra (Sondalo) e frazioni (Sommacologna, Taronno, Sontiolo, Mondadizza e contrada di Monte Feleito, Grailè, Le Prese, Frontale, Fumero) (Inventario Sondalo 1999). Il Guler citava come appartenenti al comune di Sondalo le frazioni di Le Prese, Frontale con la Val Fumero, Mondadizza, Bolladore, e il villaggio di Taronno; sulla riva destra dell’Adda, il villaggio di Sommacologna e la frazione di Migiondo (Guler 1616). Il Quadrio, alla metà del secolo XVIII, includeva nel territorio di Sondalo le terre di Tiolo di Sopra, Tarrone, Bolladore, Mondadizza, Le Prese, Frontale, Fumera (tutte sul lato sinistro dell’Adda), Migionto, Somma Cologna, Montiolo (sulla destra dell’Adda) e inoltre le Valli di Fine e di Rezen e la contrada Del Ponte (Quadrio 1775-1776).
Sondalo ebbe un particolare sviluppo nel XV secolo: ne è un segno la costruzione delle chiese nelle frazioni; ed è anche probabile che in quest’epoca il comune si dotasse di statuti propri.
Nell’archivio parrocchiale di Sondalo è conservato un “Liber ordinum universitatis Sondali” del 1720 (ordini di Sondalo sec. XVIII).
L’organizzazione del comune era articolata nella vicinanza, assemblea plenaria dei capifamiglia, che aveva validità con la presenza di almeno due terzi degli aventi diritto, e nel consiglio di comunità o consiglio ordinario, formato da rappresentanti delle frazioni.
Il decano, o console della comunità, rappresentava il comune nelle assemblee di terziere, rendeva pubblicamente conto della propria amministrazione allo scadere del mandato annuale.
Ufficiali di comunità erano il notaio, o attuario o cancelliere, che stendeva gli atti e sovraintendeva all’amministrazione; il servitore, che pubblicava gli atti comunali; le guardie comunali; per la stima di beni e la trattazione di affari economici o transazioni, la comunità si eleggeva dei sindaci o procuratori, con mandato anche di più anni (Inventario Sondalo 1999).
La comunità di Sondalo nel 1624 contava 1.768 abitanti (Perotti 1992 a), nel 1797 1.911 abitanti (Massera 1991 a).
ultima modifica: 09/01/2007
[ Saverio Almini ]
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