comune di Caiolo sec. XIV - 1797
Comune del terziere di mezzo della Valtellina, appartenne alla pieve di Sondrio.
La denominazione del comune fino al XVI secolo fu Soltogio. Solo in seguito il comune assunse gradatamente il nome di Caiolo, da una delle contrade; dopo il 1551 Soltogio non compare nemmeno più come squadra.
In antico Soltogio fece parte probabilmente del comune di Andevenno. Il toponimo di Caiolo compariva infatti già in un atto del 10 marzo 1024: “in Andevenno campo ubi dicitur Cailiolo”; e ancora, da un atto del 1425 risultava che Ubertino de Fedrigati e Giovanni detto Musida degli Uberti di Soltogio erano sindaci e procuratori del comune di Andevenno (Cavallari 1959).
Il toponimo Soltogio invece compariva anticamente citato in un’investitura del 1202 (Archivio della mensa vescovile di Como) dove è detto che dell’antico feudo comprendente il territorio di Soltogio dal vescovo Guglielmo della Torre era stato investito un Jacobo del fu Jacobo (dei Capitanei) di Sondrio insieme ai suoi fratelli (Cavallari 1956 b) e ancora in una pergamenna del 14 luglio 1204 rogata da Rolando de Figino (Archivio dei padri serviti di Madonna di Tirano) (Cavallari 1955).
Del 1377 è la “parabula et licentia” data dalla curia comense e rogata dal notaio Johanino de Fenegrote autorizzante il comune e gli uomini di Soltogio a nominare uno o più sacerdoti per la cura d’anime.
Circa un decennio dopo l’estinzione dei Capitanei di Sondrio, le vicinie delle contrade chiesero e ottennero dal vescovo di Como l’investitura di metà del feudo di Soltogio (fu escluso verosimilmente il castello); ai benefici dell’affrancazione non partecipò però la squadra di Liuri (Livrio), benché i suoi delegati continuassero poi a prendere parte ai sindacati del comune (Cavallari 1959): rogato dal notaio Silvestro de Ambria (ASSo, Notarile, vol. 201-205) è l’instrumentum sindicatus del comune e uomini di Soltogio dell’8 luglio 1446, convocati a consiglio in contrada Caiolo nella pubblica strada, con precetto ed imposizione del decano. Vi intervennero ottantacinque capifamiglia delle squadre di Caiolo, Soltogio, Pranzera e Nogaredo, ed elessero messi e procuratori che dovevano recarsi a Como per ricevere dal vescovo e conte l’investitura “in feudo et nomine feudi, nominative et generaliter de omnibus et singulis decimis honoribus ac districtibus quam aliis feudalibus terrarum”.
Alla metà del XV secolo, il comune aveva un consiglio ed era presieduto dal decano, aveva un notaio, o cancelliere, un servitore e canepari, forse uno per squadra.
La comunità era divisa nel XVI-XVIII secolo nelle squadre di Pranzera, a monte della chiesa di San Bernardo e ad ovest del torrente Merdarolo; Lotero, presso la chiesa di San Bernardo, prima del 1550 semplice contrada; Nogaredo, con la località Palù e il noceto a valle di San Bernardo; Livrio, al piano.
La comunità di Caiolo nel 1589 contava, con le frazioni, 220 fuochi, Lotero 4 fuochi (Visita Ninguarda 1589-1593), nel 1624 1.250 abitanti (Perotti 1992 a), nel 1797, infine, 1.150 abitanti (Massera 1991 a).
ultima modifica: 09/01/2007
[ Saverio Almini ]
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