comune di Val San Giacomo sec. XIV - 1797
Comune del contado di Chiavenna, appartenne alla pieve di Chiavenna.
Realtà amministrativa già delineata in parte alla fine del XII secolo, quando è nominata con i rustici di Mese per una vertenza con il vescovo di Como; nel 1203-1204 Vitale di Valle (Val San Giacomo) è segnalato come uno dei rappresentanti di Chiavenna in una disputa confinaria per l’alpe Rasdeglia tra i comuni di Chiavenna e Mesocco; nel 1205 Valle e Mese comparivano come comuni e università, ovvero vicinie, corpi distinti con diritto di essere rappresentati da consoli nel comune di Chiavenna (Crollalanza 1867; Fossati 1901; Buzzetti 1964); con Chiavenna e altre comunità del contado partecipò a convenzioni e accordi con la comunità di Schams nel 1219, e nel 1226 all’appalto per la costruzione della strada da Campodolcino a Madesimo.
L’autonomia della valle dovette quindi precisarsi a poco a poco: nel 1252 Chiavenna e Valle avevano già estimi distinti; nel 1327 tra i conti del comune di Chiavenna è registrato un incasso di lire 24 “a Comuni de Valle” (Salice 1967). Nel 1335 (statuti di Como 1335) era citato come “comune locorum de Valle”. Il 10 settembre 1346 (Buzzetti 1929) si radunò un convocato del comune degli uomini di Valle in San Giacomo, per avviso del servitore del comune e per imposizione del console, con il concorso dei consiglieri e vicini rappresentanti dell’università di valle. Da tale documento il Buzzetti deduceva che il territorio era allora abitato da Ugia a Porpiano, Campodolcino si trovava ai limiti della zona abitata permanentemente, il centro del comune era il villaggio di San Giacomo; in seguito allo sviluppo demografico e urbanistico di Fraciscio, Isola, Pianazzo, Madesimo il centro del comune di spostò a Campodolcino (Buzzetti 1922; Buzzetti 1964).
L’autonomia del comune di Val San Giacomo, dotato di propri statuti, nell’ambito del contado di Chiavenna, già delineata probabilmente in epoca visconteo-sforzesca, fu riconfermata dai Grigioni con privilegio dato a Ilanz il 18 febbraio 1513 e il 4 dicembre1639, quest’ultimo dopo il trattato di Milano. Con decreto dato a Davos il 15 settembre 1797, il comune di Val San Giacomo, che non aveva aderito al voto del contado di Chiavenna per l’annessione alla repubblica cisalpina e aveva richiesto gli Abscheid e la possibilità di voto nell’assemblea delle tre leghe, fu unito ai Grigioni; in data 29 ottobre 1797 ottenne il Bunderrecht. Il commissario con incarichi speciali per la Valchiavenna Antonio Aldini, sotto minaccia dell’intervento militare, diede il 18 novembre 1797 un ultimatum al comune di Val San Giacomo, che mandò di conseguenza una lettera di adesione alla cisalpina, senza che si verificasse alcuna protesta da parte dei comuni delle tre leghe.
Secondo gli statuti del 1538 (statuti di Val San Giacomo 1538) la valle era divisa in otto quartieri: San Giacomo, Monti di San Bernardo, Monti di Olmo e Somma Rovina, Campodolcino, Fraciscio, Starleggia e Pianaccio, più quattro squadre, due per Isola, Tegge, Rasdeglia.
Gli statuti del 1538 contenevano norme penali autonome rispetto a quelle degli statuti criminali di Chiavenna, che erano quasi coevi. Modificazioni statutarie si ebbero il 19 aprile 1545 e più sostanziali con il sindacato generale di valle del 1650, da un arbitramento sempre del 1650 e ancora nel 1693, con l’“arbitramento de Capol”. Accanto agli statuti di valle esistevano gli ordini e le regole per la disciplina del pascolo delle proprietà collettive (Della Briotta 1977; Della Briotta 1979).
Dal 1650 i quartieri della valle vennero organizzati in terzieri. Il terziere di fuori comprendeva i quartieri di San Giacomo, Monti di San Bernardo (o Vergona), Olmo (con Monti di Olmo, Monti di Mezzo, Sommarovina), Lirone. Il terziere di mezzo comprendeva i quartieri di Campodolcino, Fraciscio, Starleggia, Portarezza, Vho (o Porpiano). Il terziere di dentro comprendeva i quartieri di Isola, Madesimo, Pianazzo e le squadre di Teggiate e Rasdeglia.
Ogni quartiere della Val San Giacomo aveva un proprio consiglio di quartiere e propri consoli; al di sopra c’era un consiglio generale di valle. Massimo organo del comune era il consiglio di valle: l’ultima sua riunione risale all’11 gennaio 1798, quando, dopo l’annessione alla repubblica cisalpina, vennero ritirati dall’archivio alcuni decreti originali dell’autonomia di valle (Inventario Val San Giacomo 1996; Della Morte 1987-1988; Zahner 1989; Planta 1993; Succetti 1993-1994).
ultima modifica: 09/01/2007
[ Saverio Almini ]
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