comune di Bormio 1798 - 1815
Al momento della prima ripartizione del dipartimento d’Adda e Oglio (legge 13 ventoso anno VI), il comune di Bormio e vicinanze contava 5.302 abitanti.
Con la successiva organizzazione del dipartimento dell’Adda e Oglio (legge 11 vendemmiale anno VII), il comune di Bormio, comprendente tutto l’ex contado, divenne capoluogo del distretto VIII.
Nel febbraio 1799 (legge 7 ventoso anno VII b), dal comune di Bormio furono staccati i quattro comuni di Livigno e Trepalle, Valfurva, Val di dentro, Val di sotto.
Nell’assetto definitivo della repubblica cisalpina, determinato nel maggio del 1801 (legge 23 fiorile anno IX), Bormio era uno dei settanta comuni che costituivano il distretto III di Sondrio del dipartimento del Lario; nel prospetto dei comuni allegato all’estratto dei registri del comitato di governo, seduta del 25 fiorile anno IX, figuravano anche i comuni di Livigno e Trepalle, Val Furva, Valle di dentro, Valle di sotto.
Nel nuovo piano di distrettuazione provvisoria del dipartimento del Lario, in esecuzione del decreto 14 novembre 1802, il comune di Bormio e sua ex contea venne ricollocato nell’VIII distretto dell’ex Valtellina come comune capoluogo (Quadro distretti dipartimento del Lario, 1802), e come tale fu confermato, comune di II classe con 5.302 abitanti, nel 1803 (Elenco comuni dipartimento del Lario, 1803).
Nel 1803 la municipalità di Bormio trasmise istanza perché nei paesi di Livigno, Val Forba, Valle di dentro, Valle di sotto “attualmente formanti quella Comune” venissero nominati “in luogo dei rispettivi agenti comunali che andavano a cessare tre individui per ciascuno di detti paesi per disimpegnare gli affari generali” (Istanza comune di Bormio, 1803): “il Consiglio generale del Consiglio comunale di Bormio”, andando contro i termini della legge 24 luglio 1802 (gli accorpamenti territoriali erano materia dell’autorità governativa) aveva unito in un solo comune di II classe (Bormio, appunto) le comunità che ai sensi della legge 23 fiorile anno IX dovevano formare municipalità a sè. La viceprefettura di Sondrio aprì un fascicolo riguardante “il progetto di concentrarsi in una sola di II classe le Comuni componenti il Contado di Bormio”, che fu chiuso nel 1804 (Confini di Bormio, 1804).
Il 2 febbraio 1804 i deputati Pichi e Nicolina “della Municipalità e Consiglio comunale di Bormio, distretto di Sondrio, Dipartimento del Lario” indirizzarono una petizione “al cittadino Melzi Vice-presidente” con cui “pretendevano” le somme corrispondenti ai mancati introiti prima derivanti dai dazi, beni comunali, diritti feudali, di cui allegavano un prospetto (Petizione comune di Bormio, 1804).
Con l’organizzazione del dipartimento dell’Adda nel regno d’Italia (decreto 8 giugno 1805 a), il comune di Bormio e suo ex contado, fu posto a capo del cantone IV: comune di II classe, contava 5.302 abitanti.
Nel prospetto del numero, nome e popolazione dei comuni del dipartimento dell’Adda secondo il decreto 22 dicembre 1807, il comune denominativo di Bormio, con 4.832 abitanti totali, figurava composto dalle frazioni di Bormio (1.000), Uzza (96), San Nicolò (158), Teregua (131), San Gottardo (198), Sant’Antonio (329), Madonna de’ Monti (300), Livigno (460), Pedenosso (307), Trepalle (145), Torripiano (67), Molina (30), Premadio (136), Semogo (227), Isolaccia (235), Cepina (170), Oga (220), Morignone (125), Piazza (185), Fumarogo (98), Santa Maria Maddalena (1.254), Piatta (90), raggruppate in sezioni denominate Terra di Bormio, Livigno, Furva, Valle di sotto, Valle di dentro (Prospetto comuni dipartimento Adda, 1807).
Il comparto territoriale risultante il 1 gennaio 1810, seguito all’approvazione delle concentrazioni dei comuni del dipartimento dell’Adda (decreto 31 marzo 1809), fu confermato nel 1815, dopo l’assoggettamento del dipartimento dell’Adda al dominio della casa d’Austria nel regno lombardo-veneto (Compartimento Adda, 1815): a quest’ultima data Bormio figurava, con 5.302 abitanti, comune principale nel cantone IV di Bormio.
Il comune di Bormio con voto unanime il 3 maggio 1814 aveva espresso la volontà di chiedere l’unione ai Grigioni; solo in data 21 agosto 1814 il prefetto del dipartimento dell’Adda, Rezia, riuscì ad imporre al podestà di Bormio Pier Antonio Nicolina di sottoscrivere un atto di omaggio e obbedienza al sovrano austriaco (Massera 1981 a).
ultima modifica: 09/01/2007
[ Saverio Almini ]
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