Valle Imagna sec. XV - 1797
In età veneta la valle, secondo quanto disposto negli statuti del 1444 (Statuti Valle Imagna) era amministrata da un vicario che risiedeva ad Almenno (a San Salvatore dopo il 1601) e da un consiglio di quattro anziani eletti annualmente, due dalla valle Imagna, uno da Almenno e uno da Palazzago. Le sue decisioni avevano la stessa validità e autorità di quelle prese dai consigli generali dei comuni. Tra l’altro, definiva con il vicario i prezzi di pane e carne (Manzoni 1988)
Fra i privilegi concessi il 18 dicembre 1428 si possono menzionare la limitazione per i cereali, i panni di lana, le pecore, il ferro e le armi condotti dal bergamasco ai confini della valle e il versamento dei proventi delle condanne per reati civili ai comuni dove erano stati commessi i reati stessi. I beni della valle, inoltre, anche se acquistati da forestieri, venivano assoggettati alle “fazioni” della valle; le comunità della valle, infine, si sarebbero occupate delle manutenzione delle strade interne e di quelle confinarie (Da Lezze 1596).
Della valle Imagna facevano parte, a fine Cinquecento, i comuni di Almenno, Valsecca, Falghera, Rota (poi diviso in Rota dentro e Rota fuori), Fuipiano, Mazzoleni, Sant’Omobono, Cepino, Corna, Selino, Blello, Roncola, Strozza, Capizzone, Berbenno, Locatello, Bedulita, Costa. Geograficamente era posta nella parte nord-occidentale del territorio bergamasco ed era delimitata a nord-ovest dalla valle Taleggio, ad ovest e a sud dalla val San Martino, ad est dalla quadra di Mezzo e dalla valle Brembana Inferiore, a nord-est dalla valle Brembana Superiore.
ultima modifica: 09/01/2006
[ Fabio Luini, Cooperativa Archimedia - Bergamo ]
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