terre di Taleggio e Averara 1358 - 1428
Gli statuti “delle Terre di Taleggio e Averara” del 1358 (quando la zona era soggetta al dominio visconteo), oltre a delineare competenze e poteri del vicario, che in età veneta vedrà la scissione in due distinti vicariati (l’uno di Taleggio e l’altro di Averara), descrivono la struttura di un organismo sovracomunale dotato di propri organi e prerogative.
Possiamo parlare di organismo sovracomunale in quanto i comuni di Taleggio e Averara sono testimoniati esistere come entità autonome almeno dagli statuti di Bergamo del 1331. L’entità delineata negli statuti del 1358, quindi, doveva essere probabilmente simile ad altri organismi territoriali che si stavano organizzando proprio in quegli anni nelle altre valli bergamasche.
Le “Terre” erano organizzate attorno ad un consiglio di dodici membri, sei di Taleggio e altrettanti di Averara, che eleggeva un canevaro, al quale spettava la gestione economica dell’organismo, e un servitore.
Il passaggio sotto Venezia, differenziato per Averara (1428) e per Taleggio (1433), oltre a determinare lo sdoppiamento della figura vicariale, portò con sé, probabilmente, la fine dell’entità sovracomunale citata negli statuti (Statuti di Taleggio 1358).
ultima modifica: 11/03/2003
[ Fabio Luini, Cooperativa Archimedia - Bergamo ]
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