cancelliere 1331 - 1797

Ai due cancellieri del comune spettavano numerose incombenze, in primo luogo relative alla tenuta di scritture e libri, sia di quelli provenienti dagli uffici delle varie magistrature cittadine, sia di quelli prodotti nella cancelleria comunale. Il cancelliere doveva, fra l’altro, farsi consegnare dal giudice al maleficio uscente il libro delle denunce con la nota dei processi non conclusi, libro che doveva poi essere consegnato al nuovo giudice perché li terminasse; tenere i libri delle deputazioni e dei debitori; aggiornare i libri degli incanti dei beni della comunità; controllare ogni affare relativo alla gestione delle acque; tenere un libro ove segnare gli emolumenti ricevuti per la tenuta degli atti civili.
Il cancelliere aveva l’obbligo, inoltre, di annotare i privilegi, le scritture, gli atti pubblici e tutto quanto riguardasse la città, tenendo un repertorio degli atti registrati e da registrarsi. Spettava al cancelliere, infine, sovrintendere all’emissione di bollette e mandati di pagamento, mantenere in ordine e aggiornati i processi e, dal giugno 1647, gestire le partite d’estimo e operare trasporti da un contribuente ad un altro.
L’ufficio della cancelleria era composto da due cancellieri e due coadiutori, naturalmente notai. In taluni casi un cancelliere si recava a Venezia ed affiancava il nunzio ivi residente. I due cancellieri erano, in pratica, intercambiabili dato che essi svolgevano indistintamente le funzioni delegate. La carica di cancelliere era annuale, ma solitamente una volta attribuita, a meno di gravi insufficienze nello svolgimento delle mansioni, veniva di anno in anno rinnovata diventando, nella pratica, vitalizia (AC Bergamo, inventario Archidata e AC Bergamo, inventario Archimedia).

ultima modifica: 19/01/2005

[ Fabio Luini, Cooperativa Archimedia - Bergamo ]