collegio alle pompe 1594 - 1797
Il 7 marzo 1593 vennero rinnovati gli “statuti et ordini prohibenti le pompe del vestire, del banchettare, de funerali, et d’altre attioni, et i giuochi illeciti et i leciti” stabiliti sin dal 1539. Tali capitoli furono approvati dal senato di Venezia il 16 ottobre 1593. Il 24 febbraio 1594 il consiglio maggiore di Bergamo elesse sei deputati in qualità di “censori, giudici et essecutori delli detti statuti et ordini”. La prima riunione del collegio, che disponeva di un proprio cancelliere, risale al 14 marzo 1594, alla presenza dei due rettori. In quella fu deciso di pubblicare gli statuti. Questi furono stampati e letti pubblicamente il 19 marzo. Il 3 aprile una seduta del collegio definì meglio alcuni passi, soprattutto per quanto riguardava il vestire.
Con l’avvio della normale attività, alle riunioni del collegio non parteciparono più i rettori. Il 14 maggio fu deciso dove mettere le cassette per le denunce segrete: “una dentro il banco posto sopra il regio novo; un’altra dentro le ferrate della loggia in piazza vecchia et una altra dentro le ferrate della loggia dell hospitale grande in prato di Sancto Alessandro”. L’alternativa alle cassette era il cancelliere del collegio, tenuto a serbare l’anonimato del denunciante. Le chiavi (sei) delle tre cassette erano in mano ai deputati di mese, i quali, a fine mese, dovevano aprirle e consegnare le denuncie ai censori (AC Bergamo, inventario Archimedia).
ultima modifica: 19/01/2005
[ Fabio Luini, Cooperativa Archimedia - Bergamo ]
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