comune di Bergamo 1798 - 1815
La rivoluzione che portò all’allontanamento delle autorità veneziane nel marzo del 1797 vide la rapida creazione di una municipalità provvisoria formata da ventiquattro membri, otto dei quali deputati del cessato comune, a testimonianza della relativa continuità con il passato. La municipalità organizzò il governo provvisorio della città e della neocostituita repubblica bergamasca in sei comitati formati ciascuno da quattro membri: di polizia, di finanza, di sanità, di sicurezza generale, alla milizia, di commercio. La struttura burocratica del nuovo comune comprendeva un segretario (uno dei due cancellieri del cessato comune), tre assistenti (dei quali uno anch’esso cancelliere uscente e gli altri vicecancellieri), un ragionato e un cassiere, oltre ad un segretario della commissione di sanità, anch’egli confermato nella carica. La macchina amministrativa nasceva, quindi, rodata dalle precedenti esperienze.
Il 14 marzo vennero “licenziati” i giudici della corte pretoria (vicario pretorio, giudice alla ragione e dazi e giudice al maleficio) e i due cancellieri, pretorio e prefettizio. Una settimana più tardi il governo della città venne suddiviso in due organi: una municipalità definita “attiva”, formata da otto membri, ed una municipalità definita “passiva” o consiglio di stato, formata dai rimanenti sedici membri. Anche in questo caso é possibile scorgere la volontà di recuperare la tradizionale suddivisione nei due organi consigliari tipica del cessato regime.
Il 1° aprile la struttura in comitati venne meglio precisata: i comitati attivi diventavano cinque, di difesa generale, di polizia, alla milizia, alle finanze e commercio e di’struzione e soccorsi pubblici, formati ciascuno da due municipalisti, da due supplenti, tre segretari e due usceri. A completamento della struttura erano un segretario capo, un segretario alle sessioni, un segretario alla diffusione delle stampe e due aiutanti per le petizioni. Il 5 aprile venne approvata la divisione del territorio bergamasco in quindici cantoni attraverso una norma che avrebbe dovuto trovare piena attuazione a partire dal successivo 17 aprile.
Dopo il 25 aprile i comitati si ridussero a quattro, a causa dell’accorpamento di quelli di difesa generale e di polizia.
I membri della municipalità passiva formarono altri comitati: alla sanità alle vettovaglie, alle strade, alle acque, alla milizia, alle affittanze, ai debitori, del monte dell’abbondanza, dei danni dati. Anche la divisione in comitati e le competenze affidate a ciascuno di essi appaiono ricalcare quella struttura in collegi che abbiamo visto affermarsi a Bergamo soprattutto a partire dal secondo Cinquecento.
La costituzione del dipartimento del Serio, ai primi di agosto del 1797, oltre a porre fine alla breve esperienza della repubblica bergamasca, determinò la fine della autonoma organizzazione della municipalità di Bergamo che da quel momento fu ordinata secondo le norme generali (Formento 1987 e Belotti 1938).
Suddiviso in cantoni urbani sulla base dei borghi e delle vicinie nella distrettuazione del 1797 (legge 17 aprile 1797), é comune a sé nel marzo 1798 (legge 8 marzo 1798) e capoluogo del distretto XVIII omonimo nel settembre successivo (legge 5 vendemmiale anno VII).
Nell’aprile del 1799 le truppe austro russe occuparono la città restaurando, per circa un anno, in buona misura i precedenti organismi comunali. Tra l’altro, vennero ripristinati il consiglio maggiore e il consiglio minore e le magistrature giudiziarie veneziane precedentemente soppresse (vicario pretorio e podestà, ora chiamato regio pretore) (Belotti 1940).
Dopo la breve parentesi dell’occupazione delle truppe austro russe, durante la quale erano stati ripristinati magistrature e organi del periodo veneto, Bergamo venne nell’estate del 1800 nuovamente e definitivamente occupata dai francesi. Nel maggio 1801 é capoluogo del distretto I omonimo (legge 23 fiorile anno IX) così come nel giugno 1804 (piano 27 giugno 1804) e nel giugno 1805 (decreto 8 giugno 1805 a). Nel 1805 contava 24459 abitanti. Nel 1809 ne contava 24446.
Capoluogo del distretto I nel giugno 1804 (piano 27 giugno 1804), lo fu del cantone I omonimo del distretto I di Bergamo nel giugno 1805 (decreto 8 giugno 1805 a). Nel gennaio 1810 aggregò Sorisole, Ponteranica con Rosciano, Valtesse, Redona, Torre Boldone, Ranica, Gorle, Scanzo con Rosciate, Villa di Serio, Pedrengo, Seriate, Azzano, Orio, Colognola, Lallio con Grumello, Treviolo, Albegno, Curnasco, Scano, Ossanesga, Paladina, Breno, Curno, Mozzo, Almé, Villa d’Almé, Bruntino, Stezzamo (decreto 31 marzo 1809).
ultima modifica: 03/04/2006
[ Fabio Luini, Cooperativa Archimedia - Bergamo ]
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