deputati alla fabbrica del palazzo 1592 - 1705

Sorto nel 1435 vicino alla chiesa di San Michele e distrutto a seguito di un incendio nel 1453, il complesso architettonico del palazzo nuovo risorse ampliato nel 1456.
Alla fine del XVI secolo, a causa del costante aumento di documentazione ufficiale, la città avvertì l’esigenza di ampliare la propria cancelleria. Il 12 febbraio 1592 il consiglio cittadino procedette all’elezione di tre deputati alla fabbrica (portati a sette l’anno successivo), i quali chiamarono il genovese Andrea Vannone “a far disegno della pianta e facciata per il palazzo” e in seguito Lelio Buzzi, architetto della fabbrica del duomo di Milano fino al 1598. Dopo la realizzazione di un modello in scala, al fine di verificare la bontà del disegno, il 12 dicembre 1600 si procedette alla posa della prima pietra; dopo una breve interruzione, i lavori ripresero con molta lentezza ed alcune delibere modificano il progetto originario.
Nel 1611, a seguito di difficoltà costruttive e di dubbi su alcune soluzioni del progetto, i deputati decisero di richiedere ulteriori pareri a valenti professionisti. La scelta della città cadde su quello dello Scamozzi che, giunto a Bergamo nell’aprile 1611, modificò ampiamente il disegno del Vannone. Al momento della nuova interruzione nel 1616 il palazzo era ancora chiaramente incompiuto; il cantiere riaprì nel 1662 per sette anni.
Nel 1696 venne decisa la continuazione dei lavori per avere così i locali ove trasferire l’archivio dei notai; questa parte di lavori poteva considerarsi conclusa nel 1702, quando vennero poste sul fastigio le statue di Carlo Antonio Pagano di Valsolda (AC Bergamo, inventario Archimeda).

ultima modifica: 19/01/2005

[ Fabio Luini, Cooperativa Archimedia - Bergamo ]