deputazioni sec. XV - 1797

La macchina amministrativa del comune di Bergamo in età veneta fu caratterizzata dalla presenza di deputazioni e collegi, organi che divennero nel corso del tempo sempre più numerosi. Le deputazioni si dividevano in deputazioni stabili (le quali in non pochi casi finirono col costituire collegi dotati di propria organizzazione interna, una relativa autonomia finanziaria e contabile e proprie scritture) e straordinarie. Queste, formate da un numero di deputati variabile in genere fra due e quattro, venivano costituite allo scopo di delegare una pratica e di raccogliere informazioni da riportare in consiglio (in genere il consiglio minore) per permettere a quest’ultimo di deliberare con cognizione di causa. Ad esempio, nel 1684, risultarono attive, fra le altre, le seguenti deputazioni “ad hoc”: deputati pro ammissione et liquidatione debitorum campatici, deputati ad conducendum camparium, deputati ad revidendum actiones massarii, deputati pro reparacione turris campanilis, deputati pro computi et legati, deputati ad affrancationum consulum, deputati ad perquisendum actiones notariorum maleficiorum.
Complessivamente, a fine Settecento risultavano attivi deputazioni e collegi formati da oltre 250 membri. A questi si dovevano, inoltre, aggiungere i circa 20 cittadini coinvolti nelle attività delle magistrature giudiziarie cittadine. Anche se é assai probabile che nel corso dell’anno una persona potesse ricoprire più incarichi, il numero resta assai elevato, a testimonianza del notevole coinvolgimento delle più influenti famiglie bergamasche nel funzionamento della macchina amministrativa del comune.

ultima modifica: 19/01/2005

[ Fabio Luini, Cooperativa Archimedia - Bergamo ]