nunzio in Venezia 1576 - 1797
Se la prima notizia relativa all’invio di ambasciatori di Bergamo a Venezia risale all’anno della pace di Ferrara, è nel corso del XVI secolo che assistiamo alla progressiva specializzazione e definizione del concetto di rappresentanza pubblica anche in ambito municipalistico come quello di Bergamo. Gradualmente le ambascerie vennero riservate a questioni particolari come, per esempio, le felicitazioni per l’elezione del nuovo doge, ed emersero le figure dell’oratore e del nunzio. In particolare, la figura del nunzio risultava presente già dalla fine del ’400, anche se tese a diventare stabile nel corso del secolo successivo.
Il 16 maggio 1576 il consiglio minore di Bergamo fissò i criteri della natura dell’ufficio del nunzio in Venezia: “sia eletto uno Cittadino di questa Città idoneo e sofficiente con titolo di Nontio quale habbia andare ad habitare in essa Inclita Città et ivi procurare l’ispeditione e diffesa avanti qualunque Ill.mo magistrato et Ecc.mo Consiglio di tutte le cause di questa città (…) el qual habbia a stare ivi per tre anni anni prossimi non possendo essere altrimenti confirmato, et che de trei in trei anni si ne elegga un altro a fine che molti siano di questa Città instrutti del proceder delli offitii di quell’Ecc.ma Repubblica et informati ancho delle raggioni et privilegii di questa …”. Al nunzio, che doveva avere almeno venticinque anni, spettava, quindi, il compito di curare le cause e gli interessi di Bergamo davanti a magistrati e consigli della Dominante; doveva essere persona esperta di diritto e buona conoscitrice degli statuti cittadini.
Nel 1583 venne reperita in Venezia una casa in affitto dove il nunzio avrebbe potuto risiedere, lavorare e eventualmente ospitare altri rappresentanti di Bergamo nella città lagunare. Nel 1596 lo stesso consiglio minore stabilì la rieleggibilità del nunzio, previo parere favorevole espresso sulla sua attività da parte dei deputati alle liti.
Il nunzio, quindi, si trovava a fare da tramite, per i più svariati affari, fra la città e le numerosissime magistrature veneziane, a partecipare a manifestazioni politiche di particolare rilievo, ad accompagnare per un tratto i nuovi rettori in viaggio verso Bergamo e, in generale, ad essere segno tangibile dell’esistenza della stessa città di Bergamo presso la città dominante. Dall’esame delle carte d’archivio risulta come venisse rispettato l’obbligo di riferire a Bergamo ogni tre giorni su quanto accaduto in Venezia (AC Bergamo, inventario Archimedia).
ultima modifica: 19/01/2005
[ Fabio Luini, Cooperativa Archimedia - Bergamo ]
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