quadra di Mezzo sec. XV- 1797
La quadra era formata dai comuni di Brembilla Vecchia, San Giovanni Laxolo, Sedrina, Villa d’Almè, Almè, Bruntino, Sorisole, Ponteranica, Breno, Paladina, Ossanesga, Scano, Mozzo, Curno, Treviolo, Albegno, Sforzatica, Dalmine e Sabbio, Mariano, Osio di Sopra, Osio di Sotto, Boltiere, Ciserano, Arcene, Verdello, Verdellino, Levate, Comun Nuovo, Stezzano, Pognano, Lurano, Spirano, Cologno, Urgnano, Morengo, Liteggio, Fara, Sola Bariano, Zanica, Azzano, Orio, Grassobbio, Gorle, Malpaga. Geograficamente, quindi, era piuttosto estesa ed era delimitata dalle valli Imagna e Brembana Inferiore, verso nord-ovest, dalla quadra d’Isola, verso ovest, dallo stato di Milano, verso sud, e dal corso del fiume Serio verso est. La quadra non aveva poteri coercitivi nei confronti dei comuni in essa compresi: si presentava come un’alleanza di comuni di un’area geografica determinata in vista di una comune utilità, i cui consoli formavano un consiglio che eleggeva il tesoriere. Se questa associazione fosse venuta a mancare, si sarebbero verificate le separazioni dei comuni che non trovavano più conveniente un dato regime amministrativo e tributario.
La manutenzione delle strade era delegata ai comuni da una disposizione statutaria. In seguito, con l’affermarsi dell’autonomia dei distretti del Territorio, tale competenza venne delegata alle quadre, come nel 1755, quando il capitano di Bergamo Pietro Priuli istituì una sorta di consorzio, per usare un termine moderno, per la manutenzione delle strade del Piano, e nel 1770, quando in una terminazione dei Sindaci Inquisitori in Terra Ferma, denominata programmaticamente “Sistema per le strade del bergamasco”, vennero ribaditi i metodi e le forme della legge di cui sopra. In entrambi i casi poche furono le innovazioni rispetto alla norma statutaria: i lavori di manutenzione venivano poi affidati per l’esecuzione attraverso la procedura dell’appalto. Altra uscita per il bilancio dei comuni ricompresi nel distretto della quadra di Mezzo era rappresentata dalla spesa per il mantenimento dei “tezzoni” (tettoie) del salmitro. Le fasi di lavorazione del salnitro, ingrediente basilare per la produzione della polvere da sparo, erano considerate attentamente da disposizioni legislative che miravano a pianificarne la produzione che divenne di rilevante importanza per armare gli eserciti nel XVII secolo, periodo nel quale definitivamente le armi da sparo e le artiglierie pesanti cambiarono il modo di fare guerra (Piscitello 1995)
ultima modifica: 09/01/2006
[ Fabio Luini, Cooperativa Archimedia - Bergamo ]
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/1000513/