sindaci di palazzo 1590 - 1797
È a partire dal 1505 che si ha notizia dell’esistenza di “inquisitores” delegati dai consigli e incaricati di controllare l’attività dei vari uffici. Successivamente il 10 marzo 1511 questa funzione ispettiva assunse contorni più precisi e vennero quindi eletti dal consiglio maggiore tre “sindici supra offitiales communis”, i quali avrebbero dovuto indagare sulle estorsioni perpetrate a danno dei cittadini da parte degli addetti ai vari uffici. Nei decenni seguenti la carica non sembra aver avuto una reale stabilità. Dal 1537 al 1583 l’attività di deputati all’osservanza degli ordini di palazzo è documentata da relazioni presentate annualmente in consiglio. Nel 1584 furono nominati due sindaci di palazzo tenuti a ispezionare settimanalmente gli uffici, il cui operato non diede però esiti sempre felici.
Il 21 dicembre 1590 un’altra deliberazione, espressione della volontà di dare alla carica una maggiore incisività, stabilì la presenza di “duo deputati idonei et experti ex quibus unus sit doctor de collegio qui curam habeant ut ordines palatii observentur”. La scadenza delle visite agli uffici era settimanale mentre le relazioni per il consiglio dovevano essere presentate mensilmente. Questa delibera, riportata alla voce “sindici palatii” dal “capitolare officiorum” sembra porsi come documento istitutivo della stessa.
Dal 1591 in poi, quindi, l’attività dei sindaci di palazzo fu contraddistinta da stabilità e continuità maggiori e da questo momento ha inizio la raccolta delle loro relazioni. Il compito di questi ispettori era inoltre istituzionale e consisteva nel controllo dell’osservanza di statuti ed ordini da parte dei notai e degli ufficiali (AC Bergamo, inventario Archidata).
ultima modifica: 19/01/2005
[ Fabio Luini, Cooperativa Archimedia - Bergamo ]
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