comune di Calcio, Pumenengo, Torre Pallavicina sec. XIV - 1757

Feudo del marchese Paolo Sforza e discendenti, tornò libera comunità alla fine del ’600 per l’esaurimento della famiglia feudale. Acconsentì, nel 1713, alla infeudazione a Bona Bianca Sforza Visconti, marchesa di Caravaggio. Il podestà feudale era residente.
Secondo la relazione del console del comune, “… tutte le suddette tre terre compongono la provincia detta Calzana Superiore ed Inferiore della quale sono feudatari, ossia compadroni, li signori conti Anguissola, marchesi Secchi, signori Secchi d’Aragona, conti Barbò, marchesi Pallavicini, signori Oldofredi e altri a quali spettano le regalie feudali”. Il comune faceva riferimento, per l’amministrazione della giustizia, a tre differenti magistrati: Calcio aveva un podestà residente, Pumenengo era posto sotto la giurisdizione del podestà di Treviglio e Torre Pallavicina sotto quella del podestà di Soncino. Non vi erano sindaci né consigli, ma solo un console, “… poiché il popolo nulla paga e li signori compatroni provvedono al tutto”.
A metà Settecento contava 2840 abitanti (Risposte ai 45 quesiti, 1751).

ultima modifica: 13/10/2003

[ Fabio Luini, Cooperativa Archimedia - Bergamo ]