Valle Calepio sec. XV - 1797
Un documento degli inizi del secolo XIII elenca dodici comuni obbligati, in solido, al pagamento di una forte cifra da destinarsi alla costruzione di un ponte. Di questi dodici comuni, ben dieci andarono a formare, successivamente, la valle Calepio.
Il centro principale della valle era Calepio, dove risiedeva la famiglia omonima dei feudatari di valle, poi vicari secondo un privilegio della Serenissima. Ne facevano parte, oltre a Calepio, i comuni di Parzanica, Vigolo, Tavernola, Predore, Sarnico, Credaro, Tagliuno, Villongo (e i due comuni in cui si divise nel 1724), Foresto, Viadanica e Adrara (e i due comuni in cui si divise nel 1668).
Geograficamente era situata nella parte orientale del territorio bergamasco ed era delimitata a nord dalla podesteria di Lovere e dalla valle Seriana Superiore, ad ovest dalla quadra di Trescore e dalla valle Cavallina, a sud dalla quadra di Calcinate e ad est dal corso del fiume Oglio, che divideva il bergamasco dal bresciano. Era retta da un vicario, membro della famiglia Calepio, e da un consiglio di valle, al quale spettava la nomina dei funzionari di valle (conti di Calepio). A fine Cinquecento così ne parla il capitano di Bergamo Giovanni Da Lezze: “Raccoglie per sei mesi l’anno de grani, ma de vini fa per uso et d’avantaggio. Gli habitanti della valle non sono ricchi ma possono esservi 18 o 20 familie che possono viver di entrada, deli restanti sono massari et lavoratori.” Era abitata da 8137 persone, delle quali utili 1879, suddivise in 1473 fuochi. L’allevamento comprendeva 2086 bovini, 1550 pecore, 193 equini (Da Lezze 1596).
ultima modifica: 09/01/2006
[ Fabio Luini, Cooperativa Archimedia - Bergamo ]
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