arengo 1234 - 1797

Erano tenuti a partecipare all’arengo tutti i capifamiglia appena udito il suono della campana doppia. Un campiere provvedeva all’appello nominale dopo di che iniziava la riunione. I partecipanti dovevano esprimere il proprio parere e le delibere venivano prese a maggioranza di due terzi.
Agli inizi di gennaio e di luglio di ogni anno, il notaio era incaricato di dare lettura degli statuti e di altre scritture importanti, quali le definizioni confinarie, relative alla vita comunale dei sei mesi precedenti. L’arengo eleggeva, il primo dell’anno, sei membri che avrebbero formato, assieme ai consoli, al cancelliere, ai cinque campieri e al canepario, il consiglio di credenza. Questo, in un giorno di festa otto giorni prima la scadenza del mandato, eleggeva un cancelliere, un tesoriere, che doveva far verificare i propri conti, a fine mandato, a due fattori di ragione, e due consoli i quali, a loro volta, eleggevano due estimatori dei danni.
Secondo il Da Lezze, i sei credendieri affiancavano due sindaci nell’amministrazione del comune e assieme valutavano l’operato del massarolo (Da Lezze, 1596).

ultima modifica: 27/10/2002

[ Fabio Luini, Cooperativa Archimedia - Bergamo ]