comune di Leffe sec. XIII - 1797
La chiesa di Bergamo era la maggiore proprietaria terriera della valle quando il vescovo, agli inizi del XII secolo, concesse in feudo la valle alla famiglia dei Ficieni. L’affrancamento di questo rapporto di tipo feudale avvenne nel 1233 e fu promosso e favorito dalla città di Bergamo divenuta ormai comune autonomo. Nel 1234 i comuni della valle provvidero a determinare i rispettivi confini conseguendo una fisionomia territoriale e politica ben delineata. Leffe, con largo anticipo sulla valle e su tutto il territorio bergamasco, già nel ’200 aveva dato vita ad un proprio statuto e nel 1234 è testimoniata l’esistenza di un console e di una zona adibita a mercato (statuto di Leffe 1272). Nel 1331 faceva capo alla “facta” di porta San Lorenzo (Statuto di Bergamo 1331).
Dopo il periodo della dominazione viscontea, durante il quale Leffe fu inserita nel distretto della valle Seriana Inferiore, nel 1408 il passaggio alla signoria malatestiana determinò il passaggio di Leffe alla valle Gandino o valle Seriana di mezzo.
Le originarie istituzioni comunali di Leffe ricevettero l’approvazione veneta attraverso il riconoscimento ufficiale da parte dei rettori di Bergamo dello statuto del 1479. Il comune era retto da un consiglio generale, un consiglio di credenza e due consoli (AC Leffe, inventario; statuto di Leffe 1479). A fine Cinquecento contava 140 fuochi e 810 abitanti (Da Lezze 1596).
Nel luglio 1751 il podestà di Bergamo Agostino Maffetti emanò la “Terminazione della comunità di Leffe per il governo della medesima et il metodo da tenersi nella divisione dell’estimo reale e personale”. In essa vennero definite con precisione le entrate e le uscite del comune. Fra le prime vale la pena di citare i redditi dell’affitto della caneva, di due mulini e dei boschi comunali. A quella data, fra i salariati del comune vi erano, fra gli altri, anche un fontanaro e un medico (terminazione di Leffe 1751). A fine Settecento contava 1569 abitanti (Maironi da Ponte 1776).
ultima modifica: 09/12/2003
[ Fabio Luini, Cooperativa Archimedia - Bergamo ]
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