comune di Martinengo sec. XIII - 1797
La prima notizia dell’esistenza del comune di Martinengo risale al 1221. Feudatari locali erano i conti Martinengo i quali, dopo la battaglia di Cortenuova (1237) furono espropriati dei propri possessi che passarono al comune di Bergamo. Anche il comune, quindi, passò nell’orbita di quest’ultimo. Nel 1330 Martinengo si pose sotto la protezione papale, ma già nel 1332 risulta sottomessa ai Visconti. Il comune vide nel 1393 confermati i propri statuti (risalenti al 1344) da Gian Galeazzo Visconti. Tali statuti furono confermati anche da Pandolfo Malatesta, nel 1405, e da Venezia, nel maggio del 1428.
La Serenissima infeudò Martinengo, assieme ad altre località, nel 1454 a Bartolomeo Colleoni, il quale le tenne sino alla morte. In seguito, Martinengo ripassò sotto il dominio veneziano (Caproni 1992).
Il comune era retto da un consiglio generale di ventiquattro membri che eleggeva i sedici membri del consiglio di credenza al quale spettava l’elezione dei funzionari comunali. Gli statuti Trecenteschi vennero rivisti nel 1567 (statuto di Martinengo 1567).
Il Da Lezze, tuttavia, menziona il solo consiglio generale al quale attribuisce la nomina dei funzionari. A fine Cinquecento il comune possedeva solo pochi boschi affittati. A quella data contava 322 fuochi e 1356 abitanti (Da Lezze 1596).
Nel 1778 i rettori di Brescia posero mano alla riorganizzazione del comune attraverso una “Terminazione” approvata dal doge Alvise IV Mocenigo nel luglio di quell’anno (terminazione di Martinengo 1778). A fine Settecento contava 2800 abitanti (Maironi da Ponte 1776).
ultima modifica: 09/12/2003
[ Fabio Luini, Cooperativa Archimedia - Bergamo ]
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