consiglio di credenza 1427 - 1797
Il consiglio di credenza, o speciale, era formato da ventiquattro persone (solo per gli anni 1608-1609 il numero fu elevato a trenta) scelte nell’ambito del consiglio generale attraverso votazione. Nel 1566, per delibera del consiglio generale, la costituzione del consiglio di credenza venne modificata: ogni anno venivano riconfermati per estrazione sei consiglieri e ciascuno di essi doveva poi eleggere tre consiglieri per l’anno successivo; in questo modo, pur rimanendo invariato il numero dei componenti al consiglio, veniva garantita una certa continuità di intenti amministrativi. Nel 1757 la “Terminazione Donà” stabilì che sedici dei ventiquattro credendari dovessero appartenere al maggior estimo, superiore a 15 lire di rendita catastale.
Nel 1795 la “Terminazione Savorgnan” concesse la facoltà di eleggere i ventiquattro credendari anche al di fuori del consiglio generale, a condizione che non si nominassero più di tre persone con lo stesso cognome. Il primo di gennaio il consiglio di credenza si riuniva per rinnovare gli uffici “ordinari” della comunità: ragionati, presidenti delle chiese, deputati alla caneva del comune, estimatori danni dati, presidenti e ragionati della Misericordia, deputati al fiume Serio e strade, deputati alle possessioni, deputati al territorio, deputati alle ragioni di mercato, massarolo, “sepultori”, campanaro, custodi alle porte, ufficiali o servidori di comune, campari di campagna, canevari di comune, cancelliere della comunità, cancelliere della Misericordia e notaio alla banca civile, cancelliere di chiesa. Inoltre, in questa occasione si estraevano a sorte due credendari che a rotazione ogni mese tenessero la carica di consoli.
ultima modifica: 27/10/2002
[ Fabio Luini, Cooperativa Archimedia - Bergamo ]
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