consiglio minore 1596 - 1797

In età veneta un consiglio di diciassette uomini, eletti dal consiglio generale, eleggevano il console e due sindaci (Da Lezze 1596).
La “Terminazione” del 1764 stabilì che a dicembre il consiglio generale procedesse all’elezione di diciotto membri, dodici scelti fra chi avesse un estimo reale di almeno tre soldi, gli altri sei senza alcuna limitazione, che formassero il consiglio minore del comune. Alla fine dell’anno, prima della riunione del consiglio generale, i membri del consiglio minore avrebbero dovuto eleggere i quattro estimati e i due non estimati che sarebbero rimasti in carica anche l’anno successivo. I rimanenti dodici sarebbero stati sostituiti. Nel caso di tre votazioni consecutive pari sul medesimo argomento, si investiva della decisione il consiglio generale.
Il consiglio minore eleggeva il cancelliere, tre calcolatori che valutassero i conti degli amministratori uscenti, nove ragionati, due sindaci del comune e due sindaci della parrocchia. Per tali elezioni si dovevano proporre un numero di candidati almeno doppio rispetto a quelli da eleggere e gli eletti avrebbero dovuto ottenere almeno la metà dei voti espressi.
Il consiglio minore procedeva all’incanto delle cariche di tesoriere del comune (il quale si occupava anche della gestione economica della parrocchia e della misericordia). Parimenti, il consiglio procedeva all’affitto dei beni comunali e all’incanto della sistemazione di strade e fontane.

ultima modifica: 27/10/2002

[ Fabio Luini, Cooperativa Archimedia - Bergamo ]