parrocchia di Santa Maria Assunta sec. XVIII - [1989]
Parrocchia della diocesi di Como. Il 25 luglio 1356, Agostino, vescovo di Selimbria, con l'autorizzazione di Rigaldo Astorgio, vicario generale del vescovo di Como Bernardo, diede inizio alla costruzione della chiesa dedicata alla Beata Vergine Maria, con il patto che la stessa fosse soggetta all'arciprete di Bormio. Nel 1503 venne eletto dal popolo delle vicinanze di Valdisotto il primo beneficiale, residente in Cepina, abilitato dall'arciprete di Bormio a esercitare la cura d'anime nel territorio compreso fra i "Canali di Zola" e la "Val Fine" (Xeres, Antonioli 1996; Visita Archinti 1614-1615).
Nell'elenco del clero allegato agli atti del sinodo comense convocato nel 1565 dal vescovo Gianantonio Volpi è nominato un "rector" della chiesa di Santa Maria di Cepina, attestata tra le chiese della pieve di Bormio (Sinodo Volpi 1565).
Nel 1614, all'epoca della visita pastorale del vescovo Filippo Archinti, Cepina risultava vicecura non ancora separata dalla matrice di Bormio (Visita Archinti 1614-1615); nel 1651 la chiesa di Santa Maria, "in vicariatu, plebe et comitatu Burmij", era viceparrocchiale (Ecclesiae collegiatae 1651).
Le attestazioni della chiesa di Santa Maria di Cepina della seconda metà del XVIII secolo la definiscono parrocchiale (Ecclesiae collegiatae 1758; Ecclesiae collegiatae 1794).
Alla fine del XVIII secolo il clero della parrocchia di Cepina risultava composto dal curato e da due coadiutori. Il giuspatronato dei benefici, curato e coadiutorali, era della rispettiva vicinanza. Lo stato attivo del beneficio curato era di lire 467.15, lo stato passivo era rappresentato dalla cura d'anime e da messe parrocchiali; lo stato attivo del beneficio coadiutorale era di lire 375, lo stato passivo era rappresentato dalla cura d'anime e da lire 64 di uscite; lo stato attivo dell'altro beneficio coadiutorale era di lire 400, lo stato passivo era rappresentato dalla cura d'anime e da lire 70 di uscite. Il numero delle anime era di 736 (Quesiti Amministrazione Adda e Oglio, 1798).
Con decreto 17 novembre 1886 del vescovo Pietro Carsana venne attribuito il titolo di parrocchiale alla chiesa di Santa Maria di Cepina; il rettore era già a quell'epoca in legittimo possesso ed esercizio dei diritti parrocchiali, ma era ancora formalmente amovibile "ad nutum episcopi", sebbene l'Ordinariato avesse rinunciato da tempo all'amovibilità, conferendo ai sacerdoti nominati o presentati alle chiese vicarie la possessione canonica dei diritti parrocchiali (decreto 17 novembre 1886) (Registri protocollo diocesi di Como 1886).
Nel 1892, anno della visita pastorale del vescovo Andrea Ferrari, la rendita netta del beneficio parrocchiale era di lire 472.61; la rendita netta del beneficio merceneria di Santa Maria Maddalena, di nomina del superiore diocesano, era di lire 306.88. Entro i confini della parrocchia di Cepina, di nomina comunitativa, esistevano l'oratorio di Santa Caterina vergine e martire, di proprietà della confraternita del Santissimo Sacramento, e le chiese di San Rocco confessore, di San Francesco da Paola di Tola, di Santa Maria Maddalena, e la cappella della Visitazione di Maria a Santa Elisabetta di Monte. Nella chiesa parrocchiale di Maria Vergine Assunta in Cielo si aveva la confraternita del Santissimo Sacramento, sia maschile che femminile, fondata con decreto vescovile del 27 giugno 1862. Il numero dei parrocchiani era 879 (Visita Ferrari, Vicariato di Bormio).
Nel 1935 fu aggregata alla parrocchia di Cepina la frazione di Piazza, già vicecura di Bormio (Xeres, Antonioli 1996; Visita Archinti 1614-1615).
Nel corso del XX secolo, la parrocchia di Cepina è sempre stata compresa nel vicariato foraneo di Bormio, fino al decreto 29 gennaio 1968, mediante il quale furono istituite le zone pastorali nella diocesi di Como; in seguito fu assegnata alla zona pastorale XV della Valtellina Superiore e al vicariato di Bormio (decreto 29 gennaio 1968) (Bollettino Ecclesiastico Ufficiale Diocesi di Como 1968). Con il decreto 10 aprile 1984 fu inclusa nel vicariato A della Valtellina Superiore (decreto 10 aprile 1984) (Bollettino Ecclesiastico Ufficiale Diocesi di Como 1984).
ultima modifica: 03/03/2004
[ Alessandra Baretta ]
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