parrocchia di Sant'Alessandro 1598 - [1989]
Parrocchia della diocesi di Como. La prima attestazione dell'esistenza della chiesa di Sant'Alessandro si trova nel repertorio della massa capitolare di Mazzo del 1257. Fu vicecura della plebana di Santo Stefano di Mazzo già a partire dal 1450 (Xeres, Antonioli 1996).
Intorno alla metà del XVI secolo è attestata una controversia tra la sede plebana di Mazzo e la comunità di Lovero in merito alle decime che quest'ultima era tenuta a corrispondere alla pieve. Nell'archivio comunale di Lovero è conservato l'atto di "constitutio" in data 7 settembre 1598, rogato da Paolo Somiliana, notaio della curia episcopale di Como, nel quale, su richiesta di Giulio "Turrianus", canonico comense, sindaco e procuratore della comunità di Lovero, e di Giacomo "de Iudicibus", decano di Lovero, Giovanni Stefano "Lonatus", protonotario apostolico, e Filippo Archinti, vescovo di Como, confermano l'avvenuta separazione della chiesa di Sant'Alessandro di Lovero dalla matrice di Mazzo di Valtellina e la sua erezione in parrocchia, con diritto di giuspatronato spettante alla comunità (Inventario Lovero 1999).
Nell'elenco del clero allegato agli atti del sinodo comense convocato nel 1565 dal vescovo Gianantonio Volpi la chiesa di Sant'Alessandro di Lovero è attestata nella pieve di Mazzo, con un proprio rettore (Sinodo Volpi 1565).
Nel 1614, all'epoca della visita pastorale dell'arcivescovo Filippo Archinti nella pieve di Mazzo, nella chiesa parrocchiale di Sant'Alessandro di Lovero esisteva la confraternita dei disciplini sotto l'invocazione di San Michele. Entro i confini della parrocchia di Lovero si avevano le chiese di San Rocco in contrada Venosta, di Santa Maria delle Grazie, futura sede parrocchiale, di Santa Maria Maddalena, già soggetta all'abate di Sant'Abbondio di Como, poi divenuta di pertinenza della comunità (Visita Archinti 1614-1615). Non fu visitata dall'Archinti la chiesa dell'Annunziata, annessa al convento di Sant'Agostino (Visita Archinti 1614-1615, note). Nel 1688, ovvero nel 1825 (Visita Archinti 1614-1615, note) il titolo di parrocchiale passò alla nuova chiesa dedicata alla Beata Vergine Assunta e nel 1785 venne elevata al titolo di prepositura (Xeres, Antonioli 1996).
Alla fine del XVIII secolo il clero era composto dal preposito e da due coadiutori. Lo stato attivo del beneficio parrocchiale era di lire 200 più altre lire 72; lo stato passivo consisteva nelle incombenze della cura d'anime. Nel territorio della parrocchia di Lovero esistevano la chiesa della Beata Vergine, l'oratorio di San Rocco, l'oratorio della confraternita dei disciplini. Nella parrocchia si avevano la confraternita canonicamente eretta dei disciplini ossia del Gonfalone, sia maschile che femminile, sotto l'invocazione di San Michele Arcangelo, e le confraternite del Rosario, del Santissimo Sacramento e della Dottrina Cristiana. La popolazione della parrocchia di Lovero era di 730 anime (Quesiti Amministrazione Adda e Oglio, 1798).
Nel 1892, anno della visita pastorale del vescovo Andrea Ferrari, la rendita netta del beneficio parrocchiale era di lire 540.22; lo stato attivo delle coadiutorie riunite di Sant'Alessandro e della Beata Vergine Annunziata al Convento, in base ad una bolla del 16 settembre 1870, era di lire 799.75; lo stato passivo comprendeva le incombenze della cura animarum. Entro i confini della parrocchia di Lovero, di nomina comunitativa, esistevano le chiese di Sant'Alessandro martire, antica parrocchiale, di Sant'Agostino al Convento, e gli oratori di Santa Maria Maddalena, nella frazione omonima, dei Santi Rocco e Sebastiano, della Sacra Famiglia, di proprietà privata delle suore di Carità. Nella chiesa parrocchiale della Beata Vergine Assunta, fondata nel 1596 e consacrata dal vescovo Carlo Romanò nel 1837, si avevano le confraternite, sia maschile che femminile, del Santissimo Sacramento, del Santissimo Rosario, il Terz'Ordine di San Francesco, la società della Buona Morte, la società del Sacro Cuore di Gesù, la società di San Giuseppe. Il numero dei parrocchiani era 1207 (Visita Ferrari, Vicariato di Mazzo).
Alla fine del XIX secolo nel territorio della parrocchia esisteva la chiesa dell'Annunciazione della Vergine, detta comunemente di Sant'Agostino, in quanto fu sede del convento degli eremitani di Sant'Agostino. Fondatori del convento furono i Capitanei di Sondrio intorno al XIII secolo. Il convento fu soppresso nel 1654 dal vescovo Lazzaro Carafino, in base alla bolla di papa Innocenzo XI, e i suoi beni furono destinati alla fondazione di una cappellania. Sempre nel territorio della parrocchia esistevano gli oratori dei Santi Rocco e Sebastiano, di Santa Maria Maddalena e l'oratorio privato presso le suore di Carità dell'istituto Capitanei, dedicato alla Sacra Famiglia (Visita Ninguarda 1589-1593, note).
Nel corso del XX secolo, la parrocchia di Lovero è sempre stata compresa nel vicariato foraneo di Mazzo; a seguito del decreto 29 gennaio 1968, mediante il quale furono istituite le zone pastorali nella diocesi di Como, fu assegnata alla zona pastorale XIV dell'Alta Valtellina e al vicariato di Mazzo (decreto 29 gennaio 1968) (Bollettino Ecclesiastico Ufficiale Diocesi di Como 1968). Con decreto 10 aprile 1984 fu inclusa nel vicariato B dell'Alta Valtellina (decreto 10 aprile 1984) (Bollettino Ecclesiastico Ufficiale Diocesi di Como 1984).
ultima modifica: 03/03/2004
[ Alessandra Baretta ]
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/10100050/