parrocchia di San Giorgio 1429 - [1989]
Parrocchia della diocesi di Como. Verso la fine del XIII secolo il culto presso la "capella" a Montagna, verosimilmente la chiesa di San Giorgio, erano assicurati da un chierico delegato dall'arciprete di Tresivio (Perelli Cippo 1976; Visita Landriani 1444-1445, note). La chiesa di Montagna ottenne la separazione dalla matrice di San Pietro di Tresivio il 21 gennaio 1429, fatto salvo il riconoscimento delle tradizionali prerogative della pievana. La separazione fu concessa dal vescovo di Como Francesco Bossi, con bolla rogata dal notaio curiale Francesco de Ripa (Collationes Benefitiorum, vol. II, f. 151; Visita Landriani 1444-1445, note; Carugo 1990; Montagna 1990; Xeres 1999). Il diritto di patronato venne riconosciuto alla comunità, la conferma dell'eletto al vescovo di Como (Visita Archinti 1614-1615, note).
Francesco Saverio Quadrio nel volume II delle sue Dissertazioni afferma che la prima sede della parrocchia di Montagna fu la chiesa di Sant'Antonio presso Castel Grumello, quindi quella della Madonna del Carmine e soltanto dal 1510 circa quella dedicata a San Giorgio. E' probabile che la sede della parrocchia sia stata da subito la chiesa di San Giorgio e non la chiesa di Santa Maria. All'atto di separazione dalla pieve di Tresivio, la parrocchia di Montagna portò con sé le cure di Pendolasco, Spriana e Faedo (Montagna 1990). Pendolasco si staccò dalla sua giurisdizione nel 1514, Spriana nel 1624 e Faedo nel 1629 (Xeres, Antonioli 1996).
Negli atti delle visite pastorali compiuta dal vescovo Gerardo Landriani nel 1445 compare il "presbiter Antonius de Perocho", rettore della chiesa curata di San Giorgio di Montagna della pieve di Tresivio; il beneficio gli era stato conferito "ex electione hominum de Montanea et confirmatione domini archipresbiteri ecclesie de Trixivio" (Visita Landriani 1444-1445).
Nell'elenco del clero allegato agli atti del sinodo comense convocato nel 1565 dal vescovo Gianantonio Volpi la chiesa di San Giorgio di Montagna è attestata nella pieve di Tresivio, con un proprio rettore (Sinodo Volpi 1565).
Montagna fu eretta in arcipretura con motu proprio di papa Clemente VIII, dato in Roma il 15 luglio 1594 (Montagna 1990); inoltre fu dichiarata plebana (Visita Ninguarda 1589-1593, note). La chiesa di San Giorgio di Montagna è attestata alla fine del XVIII secolo come arcipresbiterale noncupativa nella pieve e vicariato di Tresivio e Ponte (Ecclesiae collegiatae 1794). Nel 1742 papa Benedetto XIV conferì all'arcipretale di Montagna la dignità di collegiata (Montagna 1990). Sei erano allora i canonici residenti (Visita Ninguarda 1589-1593, note).
Verso la fine del XVIII secolo nella parrocchia di San Giorgio di Montagna si aveva la confraternita del Santissimo Sacramento. Il numero delle anime della parrocchia era 1977 (Quesiti Amministrazione Adda e Oglio, 1798). Il vicariato foraneo di Montagna si costituì probabilmente tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo.
Nel 1893, anno della visita pastorale del vescovo Andrea Ferrari, Montagna era sede di vicariato foraneo facente capo alle parrocchie di Faedo e Pendolasco. La rendita netta del beneficio parrocchiale era di lire 852.05; quella del beneficio filiale di Santa Maria, di nomina delle famiglie della quadra di Santa Maria, di lire 537.75; quella del beneficio filiale del Santissimo Sacramento, di nomina della confraternita del Santissimo Sacramento, di lire 267.90; quella del beneficio filiale di San Giovanni Battista, di nomina degli uomini della quadra di San Giovanni, di lire 375.15. Nella parrocchia di San Giorgio martire di Montagna si aveva la confraternita del Santissimo Sacramento, maschile e femminile, fondata nella chiesa del Carmine vicino alla parrocchiale e all'oratorio degli stessi confratelli. Nella parrocchia di Montagna, di nomina popolare, esistevano le chiese della Beata Vergine del Carmine, attigua alla parrocchiale, della Beata Vergine Addolorata (o dei morti od ossario), anch'essa contigua alla parrocchiale, della Beata Vergine di Caravaggio nella contrada Massereccia, di Sant'Antonio abate, del Nome di Maria in Perlungo, di San Giovanni Battista e di San Rocco, non più officiata. Il numero delle anime era 2597 (Visita Ferrari, Vicariato di Montagna).
Nel corso del XX secolo, la parrocchia di Montagna è sempre stata sede vicariale, fino al decreto 29 gennaio 1968, mediante il quale furono istituite le zone pastorali nella diocesi di Como; in seguito fu assegnata alla zona pastorale XIII della Media Valtellina e al vicariato di Sondrio (decreto 29 gennaio 1968) (Bollettino Ecclesiastico Ufficiale Diocesi di Como 1968). Con decreto 10 aprile 1984 fu inclusa nel vicariato C della Media Valtellina (decreto 10 aprile 1984) (Bollettino Ecclesiastico Ufficiale Diocesi di Como 1984).
ultima modifica: 03/03/2004
[ Alessandra Baretta ]
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