parrocchia di Sant'Alessandro 1441 - [1989]
Parrocchia della diocesi di Como. La chiesa di Sant'Alessandro è attestata almeno dal 1286 (Fattarelli 1986), quando era officiata da un cappellano incaricato dall'arciprete di Santo Stefano di Olonio (Quadrio 1775-1776; Visita Landriani 1444-1445, note). Alla fine del XIII secolo Traona faceva parte della pieve di Olonio (Perelli Cippo 1976). Ottenne la separazione dalla matrice il 15 dicembre 1441 (Quadrio 1775-1776; Visita Landriani 1444-1445, note). L'atto fu rogato dal notaio di Como Francesco de Ripa, a nome del vescovo Gerardo Landriani (Songini 2001). Contemporaneamente alla separazione di Traona dalla plebana Olonio, la località di Mello si separò da Traona, formando una parrocchia autonoma (Visita Ninguarda 1589-1593, note).
La nota di don Santo Monti relativa all'erezione parrocchiale, contenuta negli atti della visita pastorale del vescovo Feliciano Ninguarda, fa esplicito riferimento a un decreto del vicario generale Baldassare de Riva in data 1441 (Xeres 1999).
Negli atti della visita pastorale compiuta dal vescovo Gerardo Landriani nel 1444 compare il "presbiter Abondius de Rippa", rettore della chiesa di Sant'Alessandro di Traona. Il beneficio parrocchiale era di nomina comunitaria ("ex electione seu nominatione hominum de Trahona") (Visita Landriani 1444-1445).
A partire da un'epoca imprecisata fin verso l'anno 1603 la chiesa parrocchiale di Sant'Alessandro fu usurpata dai calvinisti, sicché i cattolici furono costretti a celebrare gli uffici sacri nelle chiese di Santa Maria di Bioggio, di Santa Caterina di Corlazio e di San Fedele di Mello (Visita Ninguarda 1589-1593, note).
Nel 1664 la chiesa di Sant'Alessandro fu elevata in prepositura (Songini 2001). Il 12 giugno 1780, su richiesta del clero, del popolo e dei nobili di Traona, il vescovo Giambattista Mugiasca eresse la chiesa parrocchiale e prepositurale di Sant'Alessandro, a solo titolo di onore, in arcipretale e plebana, cioè alla dignità che un tempo spettava alla chiesa matrice e plebana di Olonio, e decretò che essa venisse riconosciuta come chiesa plebana dalle parrocchie che un tempo dipendevano da Olonio, cioè Monastero, Dubino, Mantello, Cino, Cercino, Mello, Roncaglia, Civo, Cataeggio, San Martino. Il 16 agosto 1780 lo stesso vescovo precisava che all'arciprete di Traona competevano i diritti e le insegne che un tempo spettavano alla chiesa di Olonio e alla chiesa di Sorico (Songini 2001; Visita Ninguarda 1589-1593, note).
Nel 1798 lo stato attivo del beneficio parrocchiale era in proprietà di lire 12000 di Milano e in frutto di lire 500. Il passivo consisteva nell'adempimento di messe. Nella parrocchia arcipresbiterale di Sant'Alessandro di Traona erano presenti 204 famiglie per un totale di 1060 anime. Entro i confini della parrocchia esistevano un oratorio affidato alla confraternita del Santissimo Sacramento, le chiese di Santa Maria di Bioggio, di San Colombano sotto Traona, di Santa Caterina e di Sant'Apollonia in Corlazio ossia Valetta. A Traona esisteva anche il convento di San Francesco di frati minori riformati. Oltre alla confraternita del Santissimo Sacramento si aveva anche la confraternita del Santissimo Rosario (Quesiti Amministrazione Adda e Oglio, 1798).
Nel 1899, anno della visita pastorale del vescovo Teodoro Valfré di Bonzo, la rendita netta del beneficio parrocchiale era di lire 455.54. Entro i confini della parrocchia di Traona, di nomina comunitativa, esistevano la chiesa filiale di San Francesco d'Assisi in frazione Galletta, e gli oratori di Sant'Ignazio di Loyola, di proprietà della famiglia Paravicini, di Santa Maria in Bioggio, di San Colombano, di Santa Caterina vergine e martire e di Santa Apollonia nella frazione di Corlascio, della Sacra Famiglia in frazione Moncucco, di proprietà della famiglia Sandrini, dei Santi Rocco e Sebastiano, di proprietà della famiglia Homodei Paravicini. Nella chiesa parrocchiale di Sant'Alessandro si avevano la confraternita, sia maschile che femminile, del Santissimo Sacramento e la compagnia del Santissimo Rosario. Il numero dei parrocchiani era circa 1400 (Visita Valfré di Bonzo, Vicariato di Traona).
Con decreto 26 agosto 1943 la chiesa arcipretale e plebana di Sant'Alessandro martire fu elevata alla dignità di Santuario dal vescovo Alessandro Macchi (decreto 26 agosto 1943) (Bollettino Ecclesiastico Ufficiale Diocesi di Como 1943).
Nel corso del XX secolo, la parrocchia di Traona è sempre stata sede vicariale, fino al decreto 29 gennaio 1968, mediante il quale furono istituite le zone pastorali nella diocesi di Como; in seguito fu assegnata alla zona pastorale XII della Bassa Valtellina, restanto sede vicariale (decreto 29 gennaio 1968) (Bollettino Ecclesiastico Ufficiale Diocesi di Como 1968). Con il decreto 10 aprile 1984 fu inclusa nel vicariato A della Bassa Valtellina (decreto 10 aprile 1984) (Bollettino Ecclesiastico Ufficiale Diocesi di Como 1984).
ultima modifica: 03/03/2004
[ Alessandra Baretta ]
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