parrocchia di San Martino sec. XV - [1989]
Parrocchia della diocesi di Como. La chiesa di San Martino di Cosio risulta già attestata nel IX secolo. Nella seconda metà del XIV secolo aveva un proprio rettore e beneficiale (Visita Archinti 1614-1615, note). Il 30 aprile 1417 il rettore e beneficiale della chiesa di San Martino di Cosio confermò l'elezione di un cappellano dell'altare di Santa Maria, costruito nella detta chiesa, e procedette alla regolare immissione di possesso; a tale immissione era presente, per dare il suo assenso, anche il pievano di Olonio, segno evidente della non ancora ottenuta autonomia da parte di Cosio (Fattarelli 1986).
Nel 1452 il beneficiale di Cosio, definito "rector et curatus" nel 1449, viene detto parochus: l'erezione della parrocchia è quindi da collocare negli anni 1450-1451 (Xeres 1999). L'atto del 7 giugno 1452 è una sentenza arbitrale tra il parroco di San Martino di Cosio e il parroco di San Carpoforo di Delebio (Index alphabeticus). In un documento del 10 giugno 1449 si ha la conferma di un "rector" di San Martino di Cosio eletto dalla comunità del luogo (Collationes Benefitiorum, vol. I, p. 855). In un documento del 30 dicembre 1474 si ha un'"intimatio electionis et presentationis" del parroco eletto di San Martino di Cosio (Collationes Benefitiorum, vol. II, p. 731). In un documento del 31 gennaio 1506 si ha la presentazione del parroco eletto di San Martino di Cosio da parte della comunità (Index alphabeticus). Cosio divenne a sua volta matrice delle cure di Rasura, Pedesina, Sacco, Delebio (Visita Ninguarda 1589-1593, note)
Nel 1589, al tempo della visita pastorale del vescovo Feliciano Ninguarda, la comunità di Cosio contava 40 famiglie cattoliche; nel paese sorgeva la "ecclesia parochialis" dedicata a San Martino vescovo. Ai confini del paese di Cosio esisteva anche una chiesa dedicata a San Giovanni Battista; nella frazione di Vallate vi era la chiesa di San Pietro apostolo, dipendente dal priore di Piona, mentre la cura di detta comunità spettava al "parocus" di Cosio. Sottoposta alla cura del "parocus" di Cosio era anche la chiesa dedicata ai Santi Gervasio e Protasio nella frazione Piagno. Altre due chiese erano presenti nel territorio di Cosio, una dedicata a San Giorgio e una dedicata a Santa Maria Maddalena (Visita Ninguarda 1589-1593).
Alla metà del XVII secolo la parrocchia di San Martino di Cosio era inserita in un vicariato esteso al territorio che costituiva il terziere inferiore della Valtellina, comprendente la squadra di Morbegno e la squadra di Traona, la prima delle quali coincideva con una “congregatio” del clero, la seconda con due “congregationes”, con centro rispettivamente a Traona e Ardenno; Cosio rientrava nella "congregatio prima" (Ecclesiae collegiatae 1651).
La chiesa di San Martino di Cosio è attestata come prepositurale noncupativa alla fine del XVIII secolo "in vicariatu Tertierii inferioris Vallistellinae, Squadrae Morbinii" (Ecclesiae collegiatae 1794).
Nel 1898, anno della visita pastorale del vescovo Teodoro Valfré di Bonzo, la rendita netta del beneficio parrocchiale era di lire 279.12. Entro i confini della parrocchia di Cosio, di nomina popolare, esistevano gli oratori dei Santi Gervaso e Protaso a Piagno, di San Giovanni Battista, attiguo al cimitero, della Beata Vergine di Loreto, di San Bartolomeo in Piantina. Nella chiesa parrocchiale di San Martino si aveva la confraternita del Santissimo Rosario, sia maschile che femminile. Il numero dei parrocchiani era 400 (Visita Valfré di Bonzo, Vicariato di Morbegno).
Nel corso del XX secolo, la parrocchia di Cosio Valtellino è sempre stata compresa nel vicariato foraneo di Morbegno; con decreto 29 gennaio 1968, mediante il quale furono istituite le zone pastorali nella diocesi di Como, fu assegnata alla zona pastorale XII della Bassa Valtellina e al vicariato di Morbegno (decreto 29 gennaio 1968) (Bollettino Ecclesiastico Ufficiale Diocesi di Como 1968). Con decreto 10 aprile 1984 fu inclusa nel vicariato B della Bassa Valtellina (decreto 10 aprile 1984) (Bollettino Ecclesiastico Ufficiale Diocesi di Como 1984).
ultima modifica: 03/03/2004
[ Alessandra Baretta ]
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