parrocchia di San Siro 1595 - 1986
Parrocchia della diocesi di Como. In un documento del 10 marzo 1510 si ha la "collatio" del beneficio di San Siro di Bianzone e della cappella di Sant'Ursula "auctoritate ordinaria". In un documento del 27 luglio 1512 si ha la "provisio" attraverso lettere apostoliche della chiesa dei Santi Siro e Ursula di Bianzone e delle cappelle in essa esistenti (Index alphabeticus). Già subordinata all'arcipretura di Bormio, in virtù di una donazione risalente all’anno 1100, la comunità di Bianzone riscattò tale vincolo attorno al 1591, divenendo inizialmente vicecura di Villa di Tirano. Fu eretta in parrocchia nel 1595 e in prepositura noncupativa il 24 ovvero 29 maggio 1674 (Xeres, Antonioli 1996; Visita Ferrari, Vicariato di Villa/Villa di Tirano).
Nell'elenco del clero allegato agli atti del sinodo comense convocato nel 1565 dal vescovo Gianantonio Volpi è attestata la presenza di un rettore della chiesa di San Siro di Bianzone, nella pieve di Villa (Sinodo Volpi 1565).
Nel 1614, all'epoca della visita pastorale del vescovo Filippo Archinti nella pieve di Villa, nella chiesa parrocchiale di San Siro di Bianzone era costituita la confraternita intitolata a San Pietro martire. Entro i confini della parrocchia si avevano la chiesa della Beata Maria, di Santa Maria del Piano, dei Santi Antonio e Bernardo nella contrada di Bratta, l'oratorio di San Martino (Visita Archinti 1614-1615).
Nel 1651 la chiesa parrocchiale di San Siro di Bianzone risulta elencata in un vicariato esteso sul territorio che costituiva il terziere superiore Valtellina e sulla giurisdizione di Teglio, coincidente con la pieve di Teglio, la pieve di Villa con il contado di Poschiavo, la pieve di Mazzo, ciascuna delle quali corrispondeva a una "congregatio" del clero; Bianzone era compresa nella "congregatio secunda" (Ecclesiae collegiatae 1651). Nel 1758 e ancora nel 1794 la chiesa parrocchiale di Bianzone è attestata come prepositurale con un collegio di quattro canonici, nel vicariato di Villa, di Tirano e di Poschiavo (Ecclesiae collegiatae 1758; Ecclesiae collegiatae 1794).
Un atto di sentenza datato 6 dicembre 1763 stabiliva che il diritto di eleggere il curato della chiesa di San Siro di Bianzone era di pertinenza del capitolo della chiesa di Bormio e il diritto di conferma spettava al vescovo (Collationes Benefitiorum, vol. I, p. 40 e ss.) (Index alphabeticus).
Verso la fine del XVIII secolo nella parrocchia prepositurale di Bianzone il collegio canonicale era composto da quattro canonici a esclusione del preposito. La rendita attiva del beneficio prepositurale, di giuspatronato della comunità, era di lire 3733 di moneta di Valtellina. I carichi erano rappresentati dalle incombenze della cura d'anime. Nella parrocchia di San Siro di Bianzone si avevano le scuole del Suffragio e dei disciplini e un Monte di Pietà (Quesiti Amministrazione Adda e Oglio, 1798).
Il vicariato foraneo di Bianzone si costituì nel corso del XIX secolo, per smembramento della pieve e vicariato di Villa di Tirano.
Nel 1892, anno della visita pastorale del vescovo Andrea Ferrari, Bianzone era sede vicariale. Entro i confini della parrocchia di Bianzone, di nomina della comunità, si avevano la chiesa santuario della Madonna del Piano, le chiese di San Martino, di San Giuseppe, di Sant'Antonio abate nella frazione di Bratta, e gli oratori di Sant'Antonio di Padova, di proprietà privata della famiglia Mevio e della Fabbriceria, di San Pietro martire, di proprietà della confraternita del Santissimo Sacramento, di San Domenico, di proprietà privata degli eredi Gatti di Sondrio. Nella parrocchia di San Siro di Bianzone si aveva la confraternita del Santissimo Sacramento, fondata nell'oratorio di San Pietro martire, il sodalizio di San Luigi, il sodalizio delle consorelle della Beata Vergine Addolorata Il numero dei parrocchiani era di 1600, ivi compresi gli abitanti di Bratta. Il clero era composto dal preposito e da un coadiutore (Visita Ferrari, Vicariato di Bianzone).
Con decreto 10 aprile 1953 il vicariato di Bianzone venne soppresso; le parrocchie di Bianzone e Bratta, sorta nel vicariato nel 1901, furono aggregate al vicariato di Villa di Tirano (decreto 10 aprile 1953) (Bollettino Ecclesiastico Ufficiale Diocesi di Como 1953).
Con decreto 13 giugno 1958 del vescovo Felice Bonomini la parrocchia di Sant’Antonio abate di Bratta fu unita aeque principaliter alla parrocchia di San Siro di Bianzone, a motivo dell'assenza di popolazione residente (decreto 13 giugno 1958) (Bollettino Ecclesiastico Ufficiale Diocesi di Como 1958). Con decreto 29 gennaio 1968, mediante il quale furono istituite le zone pastorali nella diocesi di Como, la parrocchia di Bianzone fu assegnata alla zona pastorale XIV dell'Alta Valtellina e al vicariato di Tirano (decreto 29 gennaio 1968) (Bollettino Ecclesiastico Ufficiale Diocesi di Como 1968); con decreto 10 aprile 1984 fu inclusa nel vicariato B della Alta Valtellina (decreto 10 aprile 1984) (Bollettino Ecclesiastico Ufficiale Diocesi di Como 1984). Con decreto 16 luglio 1986 del vescovo Teresio Ferraroni fu costituita la nuova parrocchia dei Santi Siro e Antonio, con sede in Bianzone, per fusione delle parrocchie di San Siro di Bianzone e di Sant'Antonio di Bratta (decreto 16 luglio 1986/25) (Bollettino Ecclesiastico Ufficiale Diocesi di Como 1986).
ultima modifica: 03/03/2004
[ Alessandra Baretta ]
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