parrocchia della Natività di Maria Vergine 1376 - [1989]
Parrocchia della diocesi di Como. Fin dall'XI secolo risulta documentata una cappella nella 'corte' di Talamona, su cui avevano diritti i monasteri di San Dionigi di Milano e di Sant'Abbondio di Como. Una nuova chiesa costruita probabilmente sul luogo dell'antica cappella venne consacrata nel 1521 (Visita Archinti 1614-1615, note).
La parrocchia di Talamona fu eretta con territorio smembrato da Morbegno, come risulta dall'atto del 14 agosto 1375 rogato dal notaio vescovile di Como Martinolo de Susani e dall'atto dell'11 maggio 1376 rogato dal notaio di Morbegno Gioannolo Castello Argegno (Fontana 1748; Xeres 1999).
In una sentenza del 1435 viene confermato il possesso della chiesa parrocchiale di Talamona a un presbitero nominato dagli abati di Sant'Abbondio di Como e di San Dionigi di Milano (Collationes Benefitiorum, vol. II, p. 795); in un atto del 29 maggio 1451 si attesta il fatto che la collazione della chiesa parrocchiale di Santa Maria spetta all'abate di Sant'Abbondio insieme all'abate di San Dionigi di Milano (Collationes Benefitiorum, vol. I, pp. 938 e ss.; Index alphabeticus).
Nell'elenco del clero allegato agli atti del sinodo comense convocato nel 1565 dal vescovo Gianantonio Volpi la chiesa di Santa Maria è attestata nella pieve di Ardenno, subordinata a un rettore (Sinodo Volpi 1565).
Nel 1614, all'epoca della visita pastorale del vescovo Filippo Archinti nella squadra di Morbegno, nella chiesa parrocchiale della Natività della Beata Maria Vergine di Talamona si aveva la confraternita del Santissimo Rosario, eretta all'altare del Santissimo Rosario, senza tuttavia legittima fondazione (Visita Archinti 1614-1615). La confraternita sarebbe stata riconosciuta ufficialmente nel 1634. Nel 1492 è documentata l'esistenza di una confraternita dei disciplini dedicata a San Pietro martire (Visita Archinti 1614-1615, note). Il vescovo Lazzaro Carafino eresse la parrocchia di Talamona in prepositura il 12 giugno 1629, con atto rogato dal notaio Francesco Padavino. Successivamente, con bolla papale di Clemente XIII, fu elevata al titolo di arcipretale e collegiata in data 15 marzo 1793 (Xeres, Antonioli 1996). Quattro erano allora i canonicati (Visita Archinti 1614-1615, note). Talamona fu sede di vicariato foraneo e matrice dalle chiese parrocchiali di Sant'Agostino di Campo e di San Barnaba di Tartano (Xeres, Antonioli 1996).
Nel 1798 il titolare del beneficio parrocchiale era di nomina della comunità. La rendita netta del beneficio era di lire 378.10. Nella parrocchia 'al Piano di Talamona' c'erano cinque coadiutori collegiati, nominati dal popolo del Piano. Nel 'Monte' esistevano due vicecurati mercenari, il vicecurato di Campo, assistente 88 famiglie e il vicecurato di Tartano, assistente 72 famiglie. Nella chiesa parrocchiale esisteva la scuola del Santissimo Sacramento, con un proprio oratorio, la scuola della Buona Morte, la scuola della Dottrina Cristiana 'di sola spiritualità' e la scuola del Santissimo Rosario 'di sola spiritualità'. Nelle chiese viceparrocchiali di Campo e di Tartano si avevano le scuole del Santissimo Sacramento e la scola del Santissimo Rosario in quella di Tartano. Nella parrocchia esisteva un luogo pio chiamato dei Poveri di Cristo. Sino al 1571 esisteva in Talamona un Monte di Pietà diretto dal parroco, che teneva la prima chiave, dai consoli che custodivano la seconda e dei dieci conservatori che ne custodivano la terza. Fu privato dei pegni da parte del popolo nel 1797 a causa del timore che truppe francesi o cisalpine l'avrebbero spogliato (Quesiti Amministrazione Adda e Oglio, 1798).
La chiesa della Natività della Beata Maria Vergine di Talamona è attestata come collegiata con un arciprete e quattro canonici alla fine del XVIII secolo "in vicariatu Tertierii inferioris Vallistellinae, Squadrae Morbinii" (Ecclesiae collegiatae 1794).
Il vicariato foraneo di Talamona si costituì tra il XVIII e il XIX secolo; esso comprendeva la parrocchia di Talamona e le viceparrocchie di Campo e Tartano, che sarebbero diventate parrocchie nel 1886.
Nel 1898, anno della visita pastorale del vescovo Teodoro Valfré di Bonzo, il parroco riceveva una congrua di lire 258. Entro i confini della parrocchia di Talamona, di nomina popolare, esisteva la chiesa di San Giovanni Battista. Nella chiesa parrocchiale si avevano le confraternite del Santissimo Sacramento, del Santo Rosario, della Cintura. Il numero dei parrocchiani era 800 (Visita Valfré di Bonzo, Vicariato di Talamona).
Nel corso del XIX e XX secolo, la parrocchia di Talamona è sempre stata sede di vicariato foraneo; con decreto 29 gennaio 1968, mediante il quale furono istituite le zone pastorali nella diocesi di Como, fu assegnata alla zona pastorale XII della Bassa Valtellina e al vicariato di Morbegno (decreto 29 gennaio 1968) (Bollettino Ecclesiastico Ufficiale Diocesi di Como 1968). Con il decreto 10 aprile 1984 fu inclusa nel vicariato C della Bassa Valtellina (decreto 10 aprile 1984) (Bollettino Ecclesiastico Ufficiale Diocesi di Como 1984).
ultima modifica: 03/03/2004
[ Alessandra Baretta ]
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