pieve di San Lorenzo sec. XI - sec. XVIII
Pieve della diocesi di Como. Ardenno è citata, insieme alle pievi di Olonio, Berbenno, Poschiavo e Bormio, in un documento del 1010, con il quale il vescovo Alberico fondava in Como il monastero di Sant'Abbondio e gli faceva dono dei redditi già appartenuti alla mensa vescovile (Fattarelli 1986). Al principio dell'XI secolo la pieve di Ardenno estendeva la propria giurisdizione su un territorio che comprendeva Buglio, Forcola, Talamona, Morbegno fino al Bitto; sulla destra dell'Adda la valle del Masino, Dazio, Campovico, Desco, Cevo, Caspano, Roncaglia e Civo. Nel 1208 San Martino di Morbegno si staccò dalla matrice di San Lorenzo (Ardenno. Strade e contrade); sempre nel XII secolo la chiesa di Talamona cominciò a rendersi indipendente dalla plebana di Ardenno. Alla fine del XIII secolo nella chiesa plebana e prepositurale di San Lorenzo di Ardenno il collegio canonicale era composto dal preposito e da due canonici. Nell'ambito della pieve un cappellano era preposto alla chiesa di San Martino di Morbegno (Perelli Cippo 1976).
Nel XV secolo, dopo il trasferimento della sede plebana da Olonio a Sorico, Traona, Dubino, Mello e Mantello, già incluse nella pieve di Olonio, si posero sotto la giurisdizione della pieve di Ardenno.
Dagli atti della visita pastorale compiuta nel 1445 dal vescovo Gerardo Landriani nella chiesa plebana di San Lorenzo, risulta che il collegio canonicale era formato da due canonici, oltre al preposito. La rendita della prepositura consisteva in 18 "some", 7 "condia" e 16 "librae" imperiali, "sed solebant esse some viginti octo bladi"; ogni canonicato rendeva circa otto ducati. Al preposito di Ardenno spettava la conferma della nomina del rettore della "ecclesia parochialis" di San Fedele di Buglio (Visita Landriani 1444-1445). Nel corso del XV secolo si separò da Ardenno la chiesa di Dazio; tale separazione fu formalizzata da Baldassarre Rivo, vicario di Gerardo Landriani, senza interpellare il pievano. Oltre alla perdita delle primizie, la chiesa matrice fu danneggiata anche dal fatto che il rettore di Dazio estendeva i propri servizi anche a Campovico, ancora dipendente da Ardenno (Visita Landriani 1444-1445, Introduzione).
Nell'elenco del clero allegato agli atti del sinodo comense convocato nel 1565 dal vescovo Gianantonio Volpi, è menzionato il preposito della chiesa di San Lorenzo di Ardenno; nella pieve esercitavano il loro ministero i rettori delle chiese di Buglio, Dazio, Caspano, Roncaglia, Cino, Campovico, Forcola, Tartano, Morbegno, Talamona, Bema, Albaredo, Valle (Sinodo Volpi 1565). La chiesa di San Gregorio di Forcola, posta sul versante opposto del fiume Adda rispetto ad Ardenno, aveva iniziato a rendersi indipendente nel 1564 (Ardenno. Strade e contrade).
Negli atti della visita pastorale del vescovo Feliciano Ninguarda, Morbegno viene designata come pieve a sè e sotto la sua giurisdizione sono ricondotte le parrocchie di Valle, Albaredo, Sacco, Talamona, le vicecure di Bema, Campo e Tartano. Nella pieve di Ardenno invece sono collocate le parrocchie di Dazio, Caspano, Civo, Buglio (Visita Ninguarda 1589-1593). Sempre nell'anno 1589 la popolazione di Biolo chiese che la chiesa del paese fosse separata dalla matrice di San Lorenzo. Il Ninguarda accolse l'istanza e dichiarò la chiesa curata: essa sarebbe diventata parrocchiale solo qualche anno più tardi, nel 1592 (Ardenno. Strade e contrade).
Negli atti della visita pastorale compiuta dal vescovo Filippo Archinti nel 1614, alla pieve di Ardenno sono riferite le cure di Biolo, Forcola (le uniche visitate), Dazio, Campovico, Buglio. Morbegno e Traona sono designate come squadre, comprendenti le cure esistenti nel territorio delle rispettive giurisdizioni civili; nel caso di Traona anche quelle di Roncaglia, Caspano e Civo, rivendicate dal preposito di Ardenno (Visita Archinti 1614-1615). Roncaglia fu eretta in parrocchia nel 1633.
Per tutta l’epoca post-tridentina, e in pratica fino agli inizi del XX secolo, il termine pieve venne usato quasi esclusivamente per indicare una circoscrizione territoriale, coincidente con l’originaria giurisdizione della chiesa plebana, dalla quale nel tempo si vennero distaccando i centri minori con la costituzione di nuove parrocchie. Su tale base territoriale si venne a sovrapporre, ma non sempre a coincidere, la struttura vicariale, di valenza più marcatamente istituzionale. Spettava ai vicari foranei, infatti, presiedere le congregazioni dei parroci. Nel 1629 il titolo e l'ufficio di vicario foraneo vennero trasferiti, per decisione del vescovo Lazzaro Carafino, dal preposito di Ardenno a quello di Talamona (Ardenno. Strade e contrade). Alla metà del XVII secolo risultava costituito un vicariato esteso sulla pieve di Ardenno e sulle squadre di Traona e Morbegno, cioè sul territorio costituente il terziere inferiore della Valtellina, ciascuna delle quali coincideva con una "congregatio" del clero. Nel 1651 la prepositura di Ardenno, le parrocchie di Buglio, Biolo, Campovico, Dazio, Forcola e la viceparrocchia di Cataeggio costituivano la "congregatio tertia in vicariatu terzerij inferioris Vallis Tellinae Squadrae Trahonae" (Ecclesiae collegiatae 1651).
Il vescovo Agostino Maria Neuroni nel gennaio del 1748 rinnovò al preposito della chiesa di San Lorenzo di Ardenno la facoltà di portare le insegne prepositurali (Visita Ninguarda 1589-1593, note). Nel 1775 rimanevano subordinate al preposito di Ardenno le chiese parrocchiali di Buglio, Campovico e Dazio; nonostante fossero state smembrate dalla prepositura, i loro parroci erano ancora tenuti a prestare servizio presso San Lorenzo nel giorno della sua consacrazione (Quadrio 1775-1776). Il 12 giugno 1780 la chiesa parrocchiale e prepositurale di Sant'Alessandro di Traona fu elevata al rango di arcipretale e plebana, per volontà del vescovo Giambattista Mugiasca, a istanza dei nobili di Traona, ed ebbe unite a sè con "plebanato di semplice onore" le chiese di Monastero, Dubino, Mantello, Cino, Cercino, Mello, Civo, Roncaglia, San Martino in Val Masino, Cataeggio (Visita Ninguarda 1589-1593, note; Ardenno. Strade e contrade). La pieve di San Lorenzo ufficialmente non perse nulla in diritto, ma si trovò di fatto menomata nella sua importanza. Nello stesso tempo anche Buglio si staccò dalla matrice di Ardenno per assoggettarsi al vicariato di Traona. Il 21 gennaio 1819 la parrocchia di Buglio venne riannessa al vicariato di Ardenno con decreto del vescovo Carlo Rovelli (Ardenno. Strade e contrade).
ultima modifica: 03/01/2006
[ Alessandra Baretta ]
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