comune di Arolo sec. XIV - 1757
La località di Arolo, della pieve di Leggiuno, citata negli statuti delle strade e delle acque del contado di Milano, era tra le comunità che contribuivano alla manutenzione della strada di Rho (Compartizione delle fagie 1346).
Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e nei successivi aggiornamenti del XVII e del XVIII secolo Arolo risultava ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di Carlo V, Ducato di Milano, cart. 26).
La giunta del censimento nel settembre del 1730 dispose l’unione di Arolo e Cellina, ma nel compartimento territoriale del 1757 i due comuni risultavano ancora separati.
Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 il comune risultava infeudato per tre quarti al conte Renato Borromeo Arese e per un quarto al conte Giulio Visconti e pagava circa 21 lire di censo ogni anno, per 3 bienni al conte Borromeo e per 1 biennio al Visconti.
Il giudice feudale risiedeva a Laveno ed era nel biennio interessato Antonio Bossi di S. Andrea, col salario di 9 lire e 4 soldi. Nel detto ufficio si esaminavano gli atti criminali e civili e si amministrava la giustizia. Arolo non aveva comuni aggregati e non chiedeva di essere aggregato ad altro comune.
I consigli generali e particolari o per la vigilanza sulla giustizia dei riparti si facevano mediante convocazione dei “capi di casa” da parte del console del mese al tocco della campana, davanti al cancelliere e ad uno degli estimati. Le deliberazioni si adottavano coi tre quarti dei voti dei “capi di casa”. Se necessario si costituiva un procuratore speciale.
Il cancelliere risiedeva a Cellina ed era pagato 8 lire all’anno; lo stesso cancelliere curava le poche scritture esistenti, non essendovi archivio né stanza pubblica per la conservazione delle scritture.
Il comune non aveva procuratori né agenti a Milano. Le anime collettabili e non collettabili erano 110 (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3035, vol. D XVI, Como, pieve di Leggiuno, fasc. 1).
ultima modifica: 13/10/2003
[ Claudia Morando, Archivio di Stato di Varese ]
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/11000036/