comune di Morazzone sec. XIV - 1757

Morazzone era una località citata, nella forma Morenzono, negli statuti delle strade e delle acque del contado di Milano, come appartenente alla pieve di Castelseprio. Era tra le comunità che contribuivano alla manutenzione della strada di Rho (Compartizione delle fagie 1346). Nel 1574, uno stato d’anime compilato dal rettore Bartolomeo Castiglioni contava 434 persone, distribuite tra 65 fuochi. Lo stato d’anime del 1597 segnalava invece 359 abitanti per 67 fuochi (Morazzone, storia, pp. 91-94).
Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e nei successivi aggiornamenti del XVIII secolo Morazzone risultava sempre compreso nella medesima pieve (Estimo di Carlo V, Ducato di Milano, cartt. 10-11).
Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta del censimento, il comune, di circa 827 anime, era infeudato a Teodoro Terzago, abitante in Milano, cui non si pagava alcun onorario.
Le funzioni giurisdizionali erano esercitate dal giudice feudale Gian Paolo Meneghini, residente in Milano, che percepiva 12 lire all’anno. Il console del comune non prestava alcun giuramento a banche criminali.
Gli ufficiali del comune erano tre sindaci, uno civile e due rurali, che venivano eletti ogni tre anni dalla comunità nella pubblica piazza. Vi era anche un console, nominato ogni mese.
Il cancelliere, che risiedeva nel territorio comunale, conservava le pubbliche scritture presso di sé in un mobile d’archivio, chiuso con due chiavi, di cui una affidata al sindaco civile. La paga del cancelliere era di 36 lire annue. La comunità non disponeva di procuratore né agente a Milano, ma lo eleggeva in caso di necessità (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3039, fasc. 12).

ultima modifica: 13/10/2003

[ Claudia Morando, Archivio di Stato di Varese ]