comune di Roggiano sec. XV - 1757
Roggiano fece parte del feudo della Valtravaglia, infeudato ai Rusca dal 1438, poi del feudo di Luino, che divenne possesso dei Lonati e poi dei Marliani. Le terre del feudo, eccetto Luino, furono cedute nel 1694 ai Moriggia, che le tennero fino al 1783 (Compartizione delle fagie 1346).
Dalle risposte ai 45 quesiti della II giunta del censimento emerge che la comunità di Roggiano, che allora contava 170 anime, che si collettavano appena nate, era infeudata al marchese Cosimo Cesare Moriggia, al quale si versavano 37 lire annue.
La giustizia era amministrata dal giudice feudale, Carlo Luvino, che risiedeva a Porto e percepiva 3 lire e 9 soldi all’anno.
Roggiano non aveva sotto di sé altri comuni e disponeva di un consiglio particolare, i cui rappresentanti erano un console e due sindaci.
I consigli si tenevano nella piazza pubblica con l’intervento dei sindaci, del console e di qualunque abitante interessato. L’elezione dei sindaci si faceva ogni anno, estraendosene due a sorte ogni anno nella pubblica piazza. La carica di console era attribuita a rotazione, per focolari. Il console durava in carica sei mesi e poi subentrava gradatamente un altro. Ai sindaci erano affidate l’amministrazione del patrimonio pubblico, la vigilanza sulla giustizia nei pubblici riparti e la cura delle scritture, non essendovi stanza, né archivio destinato per la conservazione dei documenti. Infatti gli stessi sindaci esercitavano anche le funzioni di cancelliere e percepivano 15 lire ciascuno come salario ogni anno (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3038, vol. XX – XXI, Como, n. 2, Valtravaglia, fasc. 39).
ultima modifica: 13/10/2003
[ Claudia Morando, Archivio di Stato di Varese ]
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