monastero di San Pietro in Ciel d'Oro sec. VIII - 1221
Monastero benedettino maschile.
L'abbazia benedettina di San Pietro in Ciel d'Oro di Pavia viene fondata da re Liutprando nella prima metà del VIII secolo (Historia Langobardorum, VI 58; Hudson 1987, p. 295). Il monastero risulta esente dall'autorità episcopale e amministra la cura d'anime (Forzatti Golia 2002, pp. 16-19, 292-293). Nei secoli centrali del medioevo (IX-XII) il monastero riceve numerose donazioni imperiali e diplomi di immunità e conferma dei propri beni da parte degli imperatori Ugo, Ottone I, Ottone II, Ottone III, Enrico II, Corrado II, Enrico III, Enrico V, Federico I (Majocchi 2003, pp. 23, 36, 74). Nel diploma imperiale di Federico I del 11 febbraio 1159 il monastero risulta possedere terre intorno a Pavia; vari porti sul Ticino; beni e diritti signorili su Lardirago, Villanterio, Pavone, Casei Gerola e Voghera (PV); Fombio, Brembio, Secugnago, Bertonico, San Martino in Strada e Salerano (LO); terre e chiese in Val Trebbia, Monferrato, Firenze, Val Camonica, Val d'Ossola, Bellinzona e in varie località delle diocesi di Milano, Parma, Novara, Como, Vercelli, Torino, Asti, Alba e Ivrea (MGH, Friderici I diplomata 1158-1167, 258). Nei secoli XII-XIII, attraverso permute dei beni più lontani da Pavia con terreni posti nel distretto comunale pavese, le proprietà terriere del monastero risultano concentrate presso le località di Santa Sofia, Carbonara Ticino, Zeccone, Giussago, Miradolo Terme, Bereguardo, Sartirana, Casei Gerola, Alpepiana in val Trebbia, e le località di Lardirago e Villanterio, sulle quali il monastero deteneva diritti signorili e di banno (Forzatti Golia 2004, pp. 222-232). Nel 1221 a causa dell'assassinio dell'abate perpetrato dagli stessi monaci il monastero di San Pietro in Ciel d'Oro viene soppresso e l'edificio concesso ai canonici regolari lateranensi (Forzatti Golia 2002, pp. 279-280).
ultima modifica: 12/06/2006
[ Piero Majocchi ]
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