monastero di San Ruffino in Molinellis 874 - 1459
Monastero benedettino maschile.
Si trovava a Mantova, in una località suburbana presso il Mincio denominata "Molinello", da identificarsi forse con l'isoletta chiamata in passato Poggio Reale (Lodolo 1974, p. 32). La fondazione del monastero risale al 1 novembre 874, allorché Ludovico II decretò la costruzione di una basilica dedicata alla Resurrezione e all'Ascensione e l'insediamento di una comunità benedettina presso la chiesa (Kehr 1923, p. 321; Lodolo 1974, p. 32; Brunelli 2004, p. 65). Il cenobio era dedicato ai santi Memore, Probo e Ruffino, ma presto nell'uso comune l'intitolazione si limitò al solo san Ruffino (Kehr 1923, p. 321). Sin dalle origini il monastero ricevette donazioni e protezione, a partire da Carlomanno nell'878 e da Ottone III nel 996: l'anno seguente l'imperatore confermò al vescovo di Mantova Giovanni il monastero di San Ruffino e i suoi beni. A questi privilegi ne seguirono altri, tra cui quelli di Corrado II nel 1037, che confermava al vescovo di Mantova Itolfo il monastero e i beni (Kehr 1923, p. 321; Lodolo 1974, p. 32; Brunelli 2004, p. 66): nello stesso anno Itolfo fondava il monastero di Sant'Andrea, aumentando a due i monasteri di diritto vescovile nella città di Mantova. Nel secolo successivo San Ruffino continuò ad accrescere il suo potere: nel 1117 il conte Uberto concesse al monastero l'immunità (Lodolo 1974, p. 32), nel 1154 il vescovo Garsendonio donò al cenobio la chiesa di San Leonardo sita nel suburbio "de Cornu" ( Kehr 1923, p. 322; Lodolo 1974, p. 32; Brunelli 2004, p. 66) e nel 1159 Adriano IV sottopose il cenobio alla protezione della Santa Sede e confermò beni e diritti (Kehr 1923, p. 322; Lodolo 1974, p. 32; Brunelli 2004, p. 66). Continuarono nel tempo anche i riconoscimenti da parte dell'autorità imperiale, come nel caso di Federico I nel 1160 e Federico II nel 1226 (Kehr 1923, p. 32). Per quanto riguarda il patrimonio monastico, quanto appare dalla documentazione edita riporta beni di San Ruffino a Mantova - spesso confinanti con quelle di Sant'Andrea - e nel mantovano, a Nuvolato, Sermide, Quistello, nonché nel vicentino e nel veronese (Lodolo 1974, p. 33; Brunelli 2004, p. 65). Non si conosce molto sulla comunità monastica: dalla documentazione emergono i nomi di alcuni abati dell'XI e XII secolo, Lutbrando, Reizo, Reginzo, Folrado, Cristiano, Guglielmo (Kehr 1923, p. 321). E' nota inoltre la presenza nel 1211 di Pellizzario, abate di San Ruffino e canonico della cattedrale, tra i delegati dal pontefice nella causa vertente tra le monache del monastero di San Giovanni "in insula Cornu" e il notaio Compagnone relativa ad una casa con corte presso il monastero femminile (Gardoni 2002, p. 135). Si ha qualche notizia anche sulla consistenza numerica della comunità: secondo notizie non verificabili riportate dalla storiografia locale del XVI secolo, all'inizio il monastero di San Ruffino avrebbe ospitato duecento monaci, numero che sarebbe andato progressivamente scemando (Lodolo 1974, p. 33). I documenti informano invece della presenza di almeno dieci monaci nel XIII secolo (Brunelli 2004 p. 66), sette nel 1303 (Lodolo 1974, p. 33; Brunelli 2004, p. 67), uno più l'abate nel 1363 (Brunelli 1986 b, p. 43; Brunelli 2004, p. 67). Non è nota la data del passaggio del monastero di San Ruffino sotto il regime di commenda, avvenuto in ogni caso entro il 1407, anno in cui era abate commendatario Ludovico del Bosco (Lodolo 1974, p. 33). Nel 1439 la commenda passò a Galeazzo Cavriani, che nel 1459 "rassegnò la commenda nelle mani di Pio II, presente a Mantova ... per la Dieta contro i Turchi" (Lodolo 1974, p. 33; Brunelli 2004, p. 67); il papa assegnò in quell'anno il monastero ai canonici regolari lateranensi provenienti da Bologna (Kehr 1923, p. 321).
ultima modifica: 12/06/2006
[ Diana Vecchio ]
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