monastero di San Pietro 1108 - 1667
Monastero benedettino femminile.
Secondo la tradizione il monastero venne fondato nel 1108 a Borgo di Terzo in Val Cavallina dal conte Eirardo Terzo (Spinelli 1988, p. 40; Locatelli, Da Re 1986, pp. 319 e 359). Non ci sono altre notizie fino al secolo successivo: un documento del 1215 prova l'esistenza di una badessa e di monache presso la chiesa di San Pietro (Spinelli 1984 a, p. 47; Locatelli, Da Re 1986, p. 49), un altro del 1229 ricorda per la prima volta il monastero (Locatelli, Da Re 1986, p. 49). Poco si sa della vita del cenobio fino all'età moderna, quando San Pietro di Terzo risulta oggetto di attenzioni e spostamenti. L'8 dicembre 1568 Pio V autorizzò il vescovo di Bergamo a trasferire le monache di San Pietro di Terzo, a cui si sarebbero dovute aggregare le monache di San Fermo di Plozarno (Locatelli, Da Re 1986, p. 254), nel monastero cittadino di Santa Grata, insieme a quelle di Santo Stefano di Trescore. Le monache di San Fermo si opposero però all'unione e resistettero fino al settembre 1575, quando passarono forzatamente a San Benedetto di Valmarina (Locatelli, Da Re 1986, p. 254). Al momento dell'arrivo a Bergamo del visitatore apostolico Carlo Borromeo, nel mese di settembre 1575, il trasferimento delle monache di Terzo venne sospeso. Quindi si diede atto ad una fusione tra le comunità di San Pietro e di Santa Grata, che durò solo fino al 1581, quando le monache nonostante il parere contrario della comunità di Santa Grata, che sarebbe così stata costretta ad una nuova divisione patrimoniale, ottennero da Gregorio XIII di tornare a Borgo di Terzo (Locatelli, Da Re 1986, pp. 49-50; Spinelli 1988, p. 229). Nel 1659, considerata la lontananza e la posizione isolata del monastero, "giudicato ormai inadatto ad ospitare una comunità femminile" e quindi i pericoli a cui la comunità poteva essere sottoposta (Locatelli da Re 1986, p. 49 e p. 359), il vescovo Barbarigo ne decretò la chiusura: le monache, in numero di quindici, furono temporaneamente trasferite presso il monastero di San Benedetto di Valmarina in attesa della costruzione, da parte della comunità di Borgo di Terzo, di una struttura meno isolata e più idonea alla vita della comunità religiosa (Locatelli, Da Re 1986, p. 359). Nell'ottobre 1667 Clemente X permise alla comunità di Borgo di Terzo il ritorno delle monache nel nuovo monastero costruito presso la chiesa dei Santi Michele e Bartolomeo (Spinelli 1988, pp. 229-230), a cui fu aggiunta la dedicazione a san Pietro (Locatelli, Da Re 1986, p. 319).
ultima modifica: 12/06/2006
[ Diana Vecchio ]
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