priorato di San Salvatore delle Tezze sec. XI - sec. XIV
Priorato cluniacense maschile.
Si trovava a Capodiponte, in Valcamonica; ne rimane ancora la chiesa (Autenrieth 1981, pp. 127-137).
La prima menzione dell'obbedienza di San Salvatore è contenuta nella bolla del 1095 inviata da Urbano II all'abate Ugo a conferma dei beni di Cluny, in cui il priorato "Sancti Salvatoris de valle Camonicha" risultava al nono posto tra le dipendenze di San Paolo d'Argon (Spinelli 1979-1981, p. 514). Se ne hanno scarse notizie per il periodo più antico. Si conoscono meglio le vicende del XIV secolo, grazie alle relazioni dei visitatori cluniacensi ai priorati bresciani: nel 1316 le battaglie e i disordini impedirono ai visitatori dell'ordine cluniacense di raggiungere i priorati di Verziano, Rodengo e Capodiponte, per questo il priore di San Maiolo di Pavia convocò i priori di questi enti a Pavia. A causa delle difficoltà di quel periodo per l'area bresciana, il provvedimento non venne però ottemperato e la situazione rimase molto difficile fino almeno al 1328 (Spinelli 2002 b, p. 35). Nel 1331 a San Salvatore "divinum officium, luminare, elemosina et hospitalitas competenter fiunt ibi, secumdum suorum redditum facultatem" (Spinelli 2001 a, p. 182) e lo stesso accadeva nel 1342. In quell'anno i visitatori non poterono raggiungere il priorato "causa magnam nives et malum iter", così il priore si incontrò con loro al priorato di San Paolo dell'Isola, nel lago d'Iseo (Archetti A. 1998, p. 105). Nel XIV secolo, secondo le disposizioni riportate in un catalogo del 1460 che faceva riferimento alla situazione del secolo precedente, nel "prioratus Sancti Salvatoris de Thighiis, Brixiensis diocesis", avrebbero dovuto risiedere stabilmente due monaci compreso il priore (Spinelli 1979-1981, p. 514).
ultima modifica: 07/09/2005
[ Diana Vecchio ]
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