monastero di San Colombano 1317 - 1785
Monastero benedettino femminile.
Fu fondato nel 1317, entro le mura della città di Como, durante l'episcopato di Leone Lambertenghi (1294-1325) (Tatti 1675, p. 137), dall'unione e trasferimento a Como dei due monasteri di San Giacomo di Menaggio e San Michele di Monte Olimpino. Con strumento notarile del 24 maggio 1317 le religiose avrebbero ricevuto in livello perpetuo dai canonici del duomo la chiesa di San Colombano, una casa contigua e alcune terre "nel luogo di Cassinaglia, territorio di Vergosca" (probabilmente per Vergosa) (Annali sacri 1663-1735, III, p. 30).
Ogni nuova abbadessa avrebbe dovuto rinnovare il contratto con i canonici entro quindici giorni dall'elezione, come risulta dai contratti rogati nel 1375 e nel 1468, conservatisi (Testoni Volontè 1996, p. 286; Canobbio 2003, p. 188, 202n). A ricordo della sua origine ancora alla fine del XVIII secolo il monastero donava annualmente al capitolo del duomo una moneta d'oro (Visita Mugiasca, Monasteri di Como e Cernobbio, p. 225).
Su iniziativa del vescovo Giovanni Antonio Volpi (1559-1588), e in applicazione del decreto "de regularibus et monialibus" del Concilio di Trento - Sessione XXV, capitolo V -, che raccomandava il trasferimento in centri abitati dei monasteri femminili siti in luoghi isolati, nel 1569 entrarono in San Colombano le monache di Santa Maria di Loppia di Bellagio (Annali sacri 1663-1735, III, p. 665), e negli anni seguenti,- ma non oltre il novembre 1578 (Visita Bonomi, Diocesi, ff. 483v-484r), quelle di un altro monastero bellagino, San Biagio di Pescallo (Annali sacri 1663-1735, III, pp. 691-692).
Dagli atti della visita apostolica del 1578 si apprende che all'epoca il monastero, sottoposto alla giurisdizione del vescovo di Como, ospitava venticinque professe e tre converse, ed aveva un reddito annuo di 1.822, 20 lire (Visita Bonomi, Diocesi, cc. 495v-499r). Vi erano invece quarantatré religiose il 9 giugno 1597 (Visita Archinti, Monasteri femminili, p. 17); a quell'epoca, come risulta da uno "stato" economico presentato al vescovo presumibilmente qualche anno dopo il 1598, il cenobio possedeva beni in Caslino, Cermenate, Bricola, Monte Olimpino e Bellagio (Visita Archinti, Monasteri femminili, pp. 19-21).
In occasione della visita pastorale del 1645 era rilevata la presenza di ventisette monache professe, una novizia, sette converse professe ed una conversa novizia; erano ospiti nove educande (Visita Carafino, Monasteri, p. 583). Dallo "stato" economico di quell'anno, allegato agli atti visitali, il monastero risultava proprietario di terreni in Caslino, Cermenate e Bricola nella pieve di Fino, in pieve d'Appiano, a Monte Olimpino e a Bellagio (Visita Carafino, Monasteri, pp. 579-581).
A fine Seicento si ha notizia dell'aggregazione delle religiose alla congregazione benedettina cassinese (Tatti 1675, p. 136).
Nel 1698 il cenobio ospitava quarantacinque monache professe, due novizie e sette converse, più tre educande (Visita Bonesana, Chiese e monasteri di Como e diocesi, pp. 101-105). Ventisei professe e otto converse abitavano il monastero nel 1749 (Visita Neuroni, Monasteri di Como, pp. 219-220). Per l'anno 1768 la superiora del cenobio, che contava in tutto trentuno religiose, notificò al vescovo un'entrata annuale di 12.820 lire, a fronte di un'uscita di 17.089; ed il possesso di beni immobili in Grandate, Lipomo, Lomazzo, Luisago con Bricola, Rebbio, Cermenate, Caslino, Bellagio e nei Borghi e Corpi Santi di Como. (Visita Mugiasca, Monasteri, pp. 741-761). Nel 1778, secondo una tabella elaborata dal ragionato del Regio economato, il monastero ospitava ventisette religiose e aveva una rendita liquida, escluse le esenzioni, di 17.554 lire. Per il mantenimento di ciascuna religiosa erano quindi annualmente spendibili 650, 3. - lire (Taccolini 2000, p. 79).
Il monastero fu soppresso il 24 marzo 1785 in esecuzione dell'imperial regio dispaccio del 5 dicembre 1783. A quella data ospitava diciassette monache professe e sette converse. Le sue proprietà erano localizzate in Luisago con Bricola, Grandate, Caslino, Lomazzo, Cermenate, Rebbio, Breccia con Lazzago, Lipomo, nei Corpi Santi (San Michele), Chiasso e Como (in "Fiume Aperto" e presso il monastero) (Atti Giuseppe Sessa 1785-1786, n. 193). Nel 1791 la "sostanza liquida" del monastero incamerata dal Fondo di Religione al tempo della soppressione fu valutata in 287.959, -. 7 lire (Taccolini 2000, pp. 283-285).
ultima modifica: 12/06/2006
[ Francesco Bustaffa ]
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