parrocchia di Sant' Andrea apostolo sec. XVI - [1989]
Parrocchia della diocesi di Brescia.
La chiesa parrocchiale di Sant'Andrea di Mairano è attestata nel Catalogo queriniano del 1532, prezioso elenco del clero bresciano, che la inserisce nella "quadra de Mairano" indicando come "Girolamus Balinus" la tenga "ad colationem Capituli Brixiae" mentre "Ubertus de Gambara regressum habet". Il valore attribuitole dal Catalogo corrisponde a 100 ducati (Guerrini 1925, pp. 50-51). Costantino "de Calinis" risulta esserne rettore il 19 novembre 1541 (ACVBs, Atti parrocchiali, Mairano).
Nel 1580, all'epoca della visita apostolica di Carlo Borromeo alla vicaria di Brandico, il reddito del beneficio parrocchiale assommava a 200 scudi d' oro. Il clero era complessivamente costituito dal parroco. Il numero delle anime era di 700, di cui 400 comunicati; la dottrina cristiana non era frequentata. Nella chiesa parrocchiale, attestata sotto il titolo di Sant'Andrea, si trovavano quattro altari; vi era inoltre la scuola del Santissimo Sacramento, non eretta. Nel territorio parrocchiale esisteva l'oratorio di San Rocco, abbandonato (Visita Borromeo, III, Bassa Occidentale, pp. 397-399).
Nel 1703, durante la visita pastorale del vescovo Marco Dolfin alla diocesi di Brescia, il reddito del beneficio parrocchiale assommava a circa 250 scudi bresciani. Il clero era complessivamente costituito dal parroco, da due sacerdoti e da tre chierici. Il numero delle anime era di 583, di cui 397 comunicati; la dottrina cristiana era frequentata. Nella chiesa parrocchiale, attestata sotto il titolo attuale, si trovavano quattro altari; vi era inoltre la scuola del Santissimo Sacramento (Visita Dolfin, 73, Bassa Bresciana, ff. 27r-28v).
In seguito alla promulgazione del "Direttorio diocesano per le zone pastorali", riguardante la revisione territoriale della diocesi e attuato nel 1989 con decreto vescovile (decreto 14 aprile 1989), la parrocchia di Sant'Andrea apostolo in Mairano è stata attribuita alla zona pastorale IX - Bassa Occidentale.
ultima modifica: 20/04/2005
[ Elena Mazzetti ]
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/11500674/