parrocchia di San Lorenzo sec. XV - [1989]

Parrocchia della diocesi di Brescia.
La pieve di San Lorenzo di Manerbio risulta attestata nel Catalogo capitolare del 1410, che la inserisce nella "squadra de Pontevico" attribuendole il valore di 50 lire e quattro benefici clericali di 3 lire e 10 soldi ciascuno (Guerrini 1924, p. 135-136). Il 26 novembre 1491, tramite bolla del pontefice Innocenzo VIII, nella chiesa parrocchiale della pieve vennero istituite e dotate di beni due cappelle coadiutorali "in cura animarum"; in tale data risulta essere rettore Manfredo "de Gosiis" (ACVBs, Atti parrocchiali, Manerbio).
Il Catalogo queriniano del 1532, prezioso elenco del clero bresciano, inserisce la pieve "in quadra Manerbii" indicandone Silvio Luzzago in qualità di rettore e attribuendole il valore di 150 ducati (Guerrini 1925, p. 54).
Il 3 ottobre 1576, sotto il rettorato di Giovanni Giacomo "de Orisii", venne eseguito il designamento dei beni stabili e mobili della parrocchia, effettuato in base alle motivazioni espresse in un editto generale amanato dal vescovo di Brescia Domenico Bollani il 29 agosto 1575. Un inventario dei beni parrocchiali venne eseguito il 20 ottobre 1626 sotto il rettorato di Tebaldo Foresti.
Oltre a quella dedicata a San Martino, eretta il 15 giugno 1413 per volontà testamentaria e della quale si possiedono le nomine dei cappellani dal 1415 fino al 1789, all'interno della chiesa parrocchiale si trovavano le seguenti cappellanie: della Beata Maria Vergine, eretta il 29 giugno 1661 per volontà testamentaria di Bernardino Grazioli; Santa Caterina, della quale si possiedono le nomine dei cappellani dal 1528 fino al 1909; di San Giovanni Battista, della quale si possiede l'inventario stilato nel 1621; di San Giorgio, della quale si possiedono le nomine dei cappellani dal 1567 fino al 1833; di San Vincenzo, della quale si possiedono le nomine dei cappellani dal 1531 fino al 1900; delle Sante Croci; della Santissima Trinità, di patronato dei Luzzago e della quale si possiedono le nomine dei cappellani dal 1572 fino al 1837; di Tutti i Santi, della quale si possiedono le nomine dei cappellani dal 1631 fino al 1831.
Si possiedono le nomine dei rettori-parroci della parrocchiale dal 1579 fino al 1988 (ACVBs, Atti parrocchiali, Manerbio).
Nel 1704, durante la visita pastorale del vescovo Marco Dolfin alla diocesi di Brescia, l'entrata del beneficio parrocchiale assommava a circa 350 scudi bresciani. Il clero era complessivamente costituito dall'arciprete vicario foraneo, da 22 sacerdoti e da 4 chierici. Il numero delle anime era di circa 2600 anime, di cui 2100 comunicati; la dottrina cristiana era frequentata. Nella chiesa parrocchiale di San Lorenzo, consacrata, si trovavano i seguenti altari: di San Vincenzo e Santa Caterina; della Madonna della Neve; del Suffragio; della scuola del Santissimo Sacramento; di San Giovanni Battista, di giuspatronato Loda; di San Martino; della Santissima Trinità; del Rosario; vi erano inoltre i due benefici "curati" di Santa Caterina e di San Vincenzo. Nel territorio parrocchiale esistevano gli oratori di Gesù; della Madonna Annunciata, dei Disciplini; dei Santi Faustino e Giovita; di San Rocco; della Remondina, di proprietà Poncarale; di San Silvestro, dei Longhena;delle Bassanine, dei Luzzago; delle Colombare, dei Tomasi; si trovava anche un convento di padri Cappuccini (Visita Dolfin, 1704, 74, Bassa Bresciana, ff. 32r-36v).
Inserita prima nel vicariato e successivamente nella vicaria di Manerbio tra il XIX e il XX secolo (ACVBs, Atti parrocchiali, Manerbio), in seguito alla promulgazione del "Direttorio diocesano per le zone pastorali", riguardante la revisione territoriale della diocesi e attuato nel 1989 con decreto vescovile (decreto 14 aprile 1989), la parrocchia di San Lorenzo in Manerbio è stata attribuita alla zona pastorale XI - Bassa Centrale.

ultima modifica: 11/04/2005

[ Elena Mazzetti ]