parrocchia dei Santi Stefano e Giovanni Battista sec. XV - [1989]
Parrocchia della diocesi di Brescia.
Il Catalogo capitolare del 1410 attesta la chiesa di Santo Stefano "de la Noza" e la inserisce nella "squadra de Gavardo" (Guerrini 1924, p. 142). Sotto il medesimo titolo la chiesa è attestata nel Catalogo queriniano del 1532, prezioso elenco del clero bresciano, che la inserisce "in quadra Vallissabii" con l'indicazione di Giorgio "de Rodis" in qualità di rettore e l'indicazione di un valore pari a 15 ducati (Guerrini 1925, p. 46). Un altro membro della famiglia "de Rodis", Gabriele, è attestato come rettore il 15 gennaio 1534, mentre il 23 giugno 1576 risulta esserlo Marco "de Torellis", come emerge dal designamento dei beni mobili e immobili della parrocchia eseguito in base alle motivazioni contenute in un editto generale emanato dal vescovo di Brescia Domenico Bollani (ACVBs, Atti parrocchiali, Nozza). Si possiedono le nomine dei parroci a partire dal 1534 e fino al 1941.
Nel 1703, durante la visita pastorale del vescovo Marco Dolfin alla diocesi di Brescia, il clero della parrocchia era complessivamente costituito dal parroco e da tre sacerdoti. Il numero delle anime era di 306, di cui 207 comunicati; la dottrina cristiana era frequentata. Nella chiesa parrocchiale dei Santi Giovanni Battista e Stefano, consacrata nell'anno 1600, si trovavano i seguenti altari: maggiore; del Corpo di Cristo; del Santissimo Rosario; di San Rocco; vi erano inoltre erette la scuola del Santissimo Rosario e la confraternita del Corpo di Cristo. Nel territorio parrocchiale si trovava la chiesa di Santo Stefano "in Rocha" (Visita Dolfin, 72, Val Sabbia, ff. 183r-184r).
In seguito alla promulgazione del "Direttorio diocesano per le zone pastorali", riguardante la revisione territoriale della diocesi e attuato nel 1989 con decreto vescovile (decreto 14 aprile 1989), la parrocchia dei Santi Stefano e Giovanni Battista è stata attribuita alla zona pastorale XVIII - Alta Val Sabbia.
ultima modifica: 10/01/2005
[ Elena Mazzetti ]
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