parrocchia di San Benedetto 1831 - [1989]
Parrocchia della diocesi di Bergamo. La chiesa fu anticamente sede di un monastero benedettino, la cui prima attestazione risale all’aprile del 1136 (Zonca 1998).
Nella "Nota ecclesiarum civitatis et episcopatus Bergomi", documento redatto nel 1360 in occasione dell’imposizione di una taglia al clero di Bergamo da parte del governo visconteo, veniva registrata, entro la pieve di Nembro, la presenza del monastero di "Vallis Alta", con i suoi dieci monaci e sedici conversi (Nota ecclesiarum 1360). Con la morte dell’ultimo abate, dal 1437, dato lo stato di decadenza del monastero e la diminuzione dei monaci, l’abbazia passò definitivamente in commenda. Nel 1575, gli atti della visita apostolica dell’arcivescovo di Milano Carlo Borromeo in diocesi di Bergamo rilevano la chiesa dell’abbazia di San Benedetto alle dipendenze della parrocchiale di Albino, in qualità di commendataria. La popolazione della contrada di Abbazia aveva cioè un proprio cappellano, stipendiato, per la celebrazione della messa nei giorni festivi, ma dipendeva dalla parrocchia di Albino per i servizi religiosi d’altro tipo. Ancora nel secolo XVIII, in occasione della visita del vescovo Dolfin alla parrocchiale di Albino, entro l’organico del clero era registrato un sacerdote "residente e confessore, capellano dell’Abbadia di Valle Alta entro i confini di questa parrocchia" (Visita Dolfin 1778-1781).
Il 2 aprile 1789 la Repubblica di Venezia incamerò il monastero di Vall’Alta e pose all’asta pubblica di Venezia, il 12 giugno 1793, l’abbazia e tutti i suoi possedimenti. Con decreto 2 settembre 1793, il senato veneto alienò chiesa e monastero al conte Giacomo Fogaccia (Fascicoli parrocchiali, Abbazia di Vall’Alta). Data la necessità di avere una propria parrocchia, la comunità di Vall’Alta acquistò dal conte Fogaccia il complesso monastico nel 1808, per cederlo poi nel 1826, per il beneficio della costituenda parrocchia.
La chiesa di San Benedetto di Vall’Alta venne smembrata da Albino ed eretta a parrocchia nel 1831, con decreto del canonico Giuseppe Benaglio, vicario capitolare (decreto 21 marzo 1831).
Nel 1861, la parrocchia di San Benedetto abate di Abbazia di Vall’Alta risultava dipendere dalla vicaria XVI di Nembro. A quest’epoca la comunità contava 985 anime, ed era retta da un parroco, da un coadiutore e due cappellani. La parrocchia aveva alle proprie dipendenze gli oratori della Beata Vergine al Dossello e del Sacro Cuore di Gesù in Casale (GDBg).
Nel 1939, la parrocchia di Abbazia di Vall’Alta venne stralciata dalla vicaria di Nembro e aggregata a quella di Albino (decreto 27 maggio 1939), entro la quale rimase compresa sino alle successive modifiche dell’assetto territoriale della diocesi. Dal 1971, in seguito alla riorganizzazione territoriale diocesana in zone pastorali (decreto 28 giugno 1971), la parrocchia fu annessa alla zona pastorale III, composta dalle parrocchie delle vicarie di Albino, Alzano e Nembro (decreto 28 giugno 1971). Con l’erezione dei vicariati locali nella diocesi, è entrata a far parte del vicariato locale di Albino-Nembro (decreto 27 maggio 1979).
Relazioni:
Chiesa sussidiaria di: Albino
(fino al 1831)
Parrocchia matrice di:
Dossello
1942
di Casale
1912
Compresa in:
vicariato foraneo di Nembro
1831 - 1939
vicariato foraneo di Albino
1939 - 1979
zona pastorale III
1971 - 1979
vicariato locale di Albino - Nembro
1979 - [1989]
ultima modifica: 31/08/2005
[ Roberta Frigeni ]
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