parrocchia di Santa Maria Assunta e San Giacomo maggiore apostolo 1463 - [1989]
Parrocchia della diocesi di Bergamo. In una serie di fascicoli che registrano, a partire dal 1360, le taglie e le decime imposte al clero dai Visconti di Milano e dai papi, un’ordinanza di Bernabò Visconti riporta dapprima un indice generale ("nota ecclesiarum") delle chiese e monasteri di Bergamo, per poi specificarne le rendite e la tassa, nominando di ogni beneficio il titolare. In questa fonte troviamo attestazione della chiesa di Vall’Alta, nominata nella "nota" delle chiese della diocesi sottoposte alla pieve di Nembro insieme alla chiesa di San Zenone di Cene ("ecclesia sancte Marie de Valotta et Zenonis de Cene"). Dall’attestazione del reddito della chiesa ricaviamo che in essa esistevano tre benefici; l "altare sancti Iacobi situm in ecclesia sancte Marie de Valotta" aveva un proprio "rector" con un reddito pari a lire 12 (Nota ecclesiarum 1360).
Nel 1424, come attestata da un documento dell’archivio arcipretale di Nembro riportato da Giuseppe Ronchetti, la chiesa di Nembro estendeva la propria giurisdizione sulla "chiese di Santa Maria e di San Zenone di Cene e di Vall’Alta" e sulla "cappella ossia chiesa di San Giacomo di Cene posta in Vall’Alta" (Ronchetti 1818). Fino al 1463 le chiese di Santa Maria in Vall’Alta e di San Zenone di Cene formarono un solo beneficio (Censuali Soranzo 1550-1558). Risale al 5 marzo del 1463 l’atto del notaio Giovanni Francesco Salvetti con cui le due chiese, per volontà del vescovo Giovanni Barozzi, si resero rispettivamente autonome (Censuale Barozzi 1464).
Negli atti della visita apostolica dell’arcivescovo di Milano Carlo Borromeo, la parrocchia di Vall’Alta era censita come appartenente alla pieve di Nembro. Entro la circoscrizione parrocchiale era presente una chiesa dedicata a Santa Maria "in monte Altino", l’oratorio di Colzine, e l’oratorio di Grumelduro, Esisteva un istituto della Misericordia. La comunità Vall’Alta contava a quest’epoca 780 anime, di cui 480 comunicate (Visita Borromeo 1575).
La parrocchia rimase compresa nella pieve di Nembro anche in seguito all’istituzione dei vicariati foranei nella diocesi (Acta synodalia bergomensis ecclesiae).
In occasione della visita pastorale del vescovo Gregorio Barbarigo, avvenuta tra il 1658 e il 1660, la parrocchia di Vall’Alta, compresa nella vicaria di Nembro, risultava godere di un beneficio pari a 80 scudi. Il clero era costituito da tre sacerdoti, uno dei quali prestante servizio presso la chiesa sussidiaria di Altino. Presso la parrocchiale figuravano le scuole del Santissimo Sacramento, del Rosario, dei disciplini e della Dottrina cristiana. Esisteva un istituto della Misericordia (Montanari 1997).
Nel Sommario delle chiese della diocesi di Bergamo, redatto nel 1666 dal cancelliere Marenzi, presso la parrocchiale risultavano erette la confraternita dei "disciplini battuti militanti sott’il confalone di Santa Maria Maddalena di Bergamo", le scuole del Santissimo Sacramento, del Rosario e della Dottrina cristiana. La popolazione parrocchiale era di 740 anime, di cui 503 "capaci di communione" (Marenzi 1666).
In occasione della visita pastorale del vescovo Dolfin, avvenuta nel 1779, nella parrocchiale risultavano erette la scuola del Santissimo Sacramento presso l’altare maggiore, amministrata da sindaci, la scuola del Santissimo Rosario presso l’altare della Beata Vergine del Rosario, e la confraternita dei disciplini aggregata al gonfalone di Santa Maria Maddalena di Bergamo. Entro la circoscrizione parrocchiale erano compresi gli oratori della Beata Vergine situato sopra il monte di Altino, diretto da sindaci del Comune, Visitazione della Beata Vergine nella contrata di Colzer diretto da sindaci eletti dalla vicinia di quella contrata, Beata Vergine Assunta nella contrada del Grumel diretto da sindaci eletti dalla vicinia di detta contrada, Sposalizio della Beata Vergine con San Giuseppe nella contrada de Zanchi diretto da sindaci eletti dalla vicinia. Si registrava inoltre la presenza di una Misericordia. Il clero era composto dal parroco, da tre sacerdoti e un chierico (Visita Dolfin 1778-1781).
Secondo quanto si desume dalla serie dei registri sullo Stato del clero della diocesi, contenenti le relazioni dei vicari foranei dal 1734, la parrocchia di Vall’Alta risultava compresa nella vicaria foranea di Nembro (Stati del clero 1734-1822).
Nel 1861, la parrocchia di Santa Maria Assunta e San Giacomo maggiore apostolo di Vall’Alta risultava dipendere dalla vicaria XVI di Nembro. A quest’epoca la comunità contava 852 anime, ed era retta da un parroco affiancato da un coadiutore. Vi esistevano gli oratori della Beata Vergine in Altino, Beata Vergine del Carmine, Santo Spirito, Visitazione di Maria Vergine (GDBg).
Nel 1939, la parrocchia di Vall’Alta venne stralciata dalla vicaria di Nembro e aggregata a quella di Albino (decreto 27 maggio 1939), nella quale rimase compresa sino alle successive modifiche dell’assetto territoriale della diocesi . Dal 1971, in seguito alla riorganizzazione territoriale diocesana in zone pastorali (decreto 28 giugno 1971), fu annessa alla zona pastorale III, composta dalle parrocchie delle vicarie di Albino, Alzano e Nembro (decreto 28 giugno 1971). Con l’erezione dei vicariati locali nella diocesi, è entrata a far parte del vicariato locale di Albino-Nembro (decreto 27 maggio 1979).
Varianti denominative:
parrocchia di Santa Maria di Vall’Alta
1463 - [1575]
parrocchia di Santa Maria Assunta e San Giacomo maggiore apostolo
[1575] - [1989]
Relazioni:
comparrocchiale di Cene
matrice di:
Cene
1463
Compresa in:
pieve di Nembro
1463 - 1568
vicariato foraneo di Nembro
1568 - 1939
vicariato foraneo di Albino
1939 - 1979
zona pastorale III
1971 - 1978
vicariato locale di Albino-Nembro
1979 - [1989]
ultima modifica: 05/09/2005
[ Roberta Frigeni ]
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/1500022/