parrocchia di San Martino vescovo sec. XIV - [1989]
Parrocchia della diocesi di Bergamo. La chiesa arcipresbiterale di Nembro è tra le più antiche della diocesi. La chiesa di Nembro compariva in qualità di sede pievana fin dal IX secolo, come attesta un documento risalente all’1 agosto 830, in cui è citata una "ecclesia Sancti Martini sita Nembro" (Pergamene archivi Bergamo 1988). Essa è stata a lungo il centro della vasta plebania che abbracciava la valle Seriana Inferiore (Corografia). Il ruolo di capo-pieve della parrocchia di San Martino è ulteriormente confermato in una permuta dell’anno 909, in cui compariva tra gli attori un Gramoaldo arcidiacono, messo del vescovo Adalberto, qualificato come "de plebe Sancti Martini scita Nembro" (Pergamene archivi Bergamo 1988). Nembro aveva un capitolo di canonici, con a capo un arciprete.
Al sinodo bergamasco del 1304, indetto dal vescovo Giovanni da Scanzo, venivano registrati tra i presenti alcuni rappresentanti della canonica di Nembro, ossia "presbiter Albertus archipresbiter, presbiter Iacobus de Triscurio et Alexander de Cumis, canonici ecclesie Sancti Martini de Nembro" (Chiese di Bergamo sottoposte a censo). Successiva attestazione della chiesa di San Martino si trova in una serie di fascicoli che registrano, a partire dal 1360, le taglie e le decime imposte al clero dai Visconti di Milano e dai papi. Tra di essi, un’ordinanza di Bernabò Visconti riporta un indice generale ("nota ecclesiarum") delle chiese e monasteri di Bergamo, per poi specificarne le rendite e la tassa, nominando di ogni beneficio il titolare. Dall’attestazione del reddito della chiesa ricaviamo che in essa esistevano otto benefici, stimati per lire 60 (Nota ecclesiarum 1360).
Come riportato dal Ronchetti, la chiesa plebana di Nembro, nel 1424, aveva a sè incorporate le "cappelle di San Faustino sopra Carso, di San Cristoforo di Pradalunga, di Santa Maria del Borgo in Nembro, di San Pietro in Monte, di San Sebastiano al confine del Borgo e del Mercato, di San Donato, di Santa Maria delle Grazie sul Monte Zuccarello, di San Maurizio presso il Serio, di San Giuliano di Alzano Superiore, di San Lorenzo verso il Serio e di San Martino di Alzano Inferiore". Estendeva la sua giurisdizione come capoluogo pievano alle parrocchie di San Giuliano di Albino, San Pietro di Desenzano, Sant’Alessandro di Comenduno, San Giorgio di Fiorano, Santa Maria di Vertova, Santa Maria di Rigosa, di qua dal Serio e, sulla sponda sinistra: Santo Stefano di Villa di Serio, San Pietro di Scanzo, Santa Maria di Rosciate, San Martino di Leffe, Santa Maria di Gandino, San Lorenzo di Barzizza, San Giovanni di Casnigo, Santa Maria e San Zenone di Cene e di Vall’Alta, San Giacomo di Cene posta in Vall’Alta, il "monastero ossia la chiesa" di San Benedetto di Vall’Alta, il "monastero" di Casale, Sant’Andrea di Cassano (Ronchetti 1818).
La parrocchia di Nembro rimase a capo della pieve omonima anche in seguito all’istituzione dei vicariati foranei nella diocesi (Acta synodalia bergomensis ecclesiae).
In occasione della visita apostolica dell’arcivescovo di Milano Carlo Borromeo, avvenuta nel 1575, nella chiesa arcipresbiterale dedicata a San Martino in Nembro figurava eretta una scuola del Santissimo Sacramento presso l’altare dedicato ai Santi Francesco e Bernardino. Entro la circoscrizione parrocchiale erano compresi l’oratorio di San Giovanni Battista, la chiesa di San Donato, con l’annessa scuola dei disciplini, la chiesa di Santa Maria con annessa la scuola omonima, la chiesa dei Santi Vito e Modesto in frazione di Trevasco, la chiesa di San Sebastiano, l’oratorio dei disciplini, l’oratorio di San Rocco, la chiesa di Santa Lucia in frazione di Cornale con annessa la scuola omonima, la chiesa campestre di San Faustino, la chiesa di Santa Maria dello Zuccarello, la chiesa campestre di San Pietro, l’oratorio di San Maurizio, e la chiesa del convento degli agostiniani di San Nicola da Tolentino con la scuola omonima annessa, retta "a secularibus personis" (Visita Borromeo 1575).
In occasione della visita pastorale del vescovo Gregorio Barbarigo, avvenuta tra il 1658 e il 1660, la parrocchia beneficiata di Nembro risultava a capo dell’omonima circoscrizione vicariale. Il clero era costituito da nove sacerdoti, alcuni dei quali presso le chiese sussidiarie di San Sebastiano, Trevasco, e Santa Maria in Borgo. Nella parrocchiale risultavano erette le scuole del Santissimo Sacramento, del Rosario, dei disciplini, del Suffragio, e della Dottrina cristiana (Montanari 1997).
Nel Sommario delle chiese della diocesi di Bergamo, redatto nel 1666 dal cancelliere Marenzi, presso la "chiesa archipresbiterale capo di pieve della Valle seriana Iinferiore", posta sotto l’invocazione dei San Martino figuravano le scuole del Santissimo Sacramento, del Rosario, del Suffragio dei Morti, e la confraternita dei disciplini bianchi battuti militanti sotto il gonfalone di Santa Maria Maddalena di Bergamo. Il clero era costituito da dieci sacerdoti, tra i quali un parroco beneficiato e due confessori maestri. Vi erano istituiti gli oratori della Concezione della Beata Vergine Maria, San Sebastiano, San Donato, qualificata come "altre volte chiesa parocchiale", e Madonna della Neve. Il Marenzi enumerava gli oratori campestri alle dipendenze della parrocchia, posti sotto l’invocazione della Beata Vergine del Zacharello, San Rocco nella contrada di Viana, e la chiesa di San Nicola da Tolentino, annessa al monastero dei frati agostiniani. All’epoca le anime di Nembro erano 1600, di cui 1000 comunicate (Marenzi 1666-1667).
Secondo quanto si desume dalla serie dei registri sullo Stato del clero della diocesi, contenenti le relazioni dei vicari foranei dal 1734, la parrocchia di Nembro risultava a capo dell’omonima vicaria foranea (Stati del clero 1734-1822).
In occasione della visita pastorale del vescovo Dolfin, avvenuta nel 1779, il parroco attribuiva il governo della chiesa "alli signori sindici della communità", fatta eccezione per le tre scuole "che in essa chiesa vi sono, le quali hanno rispettivi sindici". Si trattava della scuola del Santissimo Sacramento presso l’altare maggiore, della scuola del Rosario presso l’altare della Beata Vergine del Rosario, e della scuola del Suffragio dei morti presso l’altare della Beata Vergine del Carmine. Il clero era costituito dal parroco, dal viceparroco, dal decano, da ventuno sacerdoti, per lo più confessori, e da cinque chierici. Entro la circoscrizione parrocchiale erano compresi gli oratori di San Gerolamo, Santa Maria, San Sebastiano, San Donato, San Rocco, San Vito, Santissima Trinità, San Pietro, San Faustino, Sant’Antonio, Beata Vergine dello Zuccarello, quest’ultimo iuspatronato della famiglia Vitalba di Bergamo. Si registrava inoltre la presenza della chiesa di San Nicola, "nella quale ufficiavano li Reverendissimi Padri Agostiniani, il di cui convento è stato soppresso", e vi si attestava l’erezione della scuola dei Cinturati. La comunità di Nembro contava a quest’epoca 1822 anime, di cui 1363 comunicate (Visita Dolfin 1778-1781).
Nel 1861, la parrocchia di San Martino vescovo di Nembro risultava inserita nell’omonima vicaria XVI. A quest’epoca la comunità contava 2439 anime, ed era retta da un arciprete plebano vicario foraneo, da quattro coadiutori, di cui tre al servizio rispettivamente in Viana, San Nicola e Gavarno, e da cinque cappellani. La parrocchia aveva alle proprie dipendenze le chiese sussidiarie di Santa Maria Assunta, San Sebastiano, San Nicola da Tolentino, San Donato vescovo martire, San Rocco in Viana, Sant’Antonio di Padova in Gavarno, Santissima Trinità in Travesco, San Vito martire, Beata Vergine al Zuccarello, San Pietro apostolo (GDBg).
La parrocchia di Nembro restò a capo dell’omonima vicaria sino alle successive modifiche dell’assetto territoriale della diocesi . Dal 1971, in seguito alla riorganizzazione diocesana in zone pastorali (decreto 28 giugno 1971), fu aggregata alla zona pastorale III, composta dalle parrocchie delle vicarie di Alzano, Albino e Nembro (decreto 28 giugno 1971). Con l’erezione dei vicariati locali nella diocesi, la parrocchia è entrata a far parte del vicariato locale di Albino-Nembro (decreto 27 maggio 1979).
Matrice di:
Alzano Sopra 1443
Cornale 1615
Gavarno 1936
Pradalunga 1468
Gandino (vedi Pagnoni sub Gandino)
Compresa in:
pieve di Nembro
sec. XV(?) - 1568
vicariato foraneo di Nembro
1568 - 1971
zona pastorale III
1971 - 1979
vicariato locale di Albino-Nembro
1979 - [1989]
ultima modifica: 05/09/2005
[ Roberta Frigeni ]
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/1500026/