parrocchia di Sant'Antonio abate 1506 - [1989]
Parrocchia della diocesi di Bergamo. La chiesa di Sant’Antonio abate "de la Botta, comunis Sedrine", venne fondata dal vescovo Ludovico Donato il 16 agosto 1483, e ottenne successivamente autonomia parrocchiale separandosi dalla chiesa matrice di Sedrina, con atto notarile in data 19 gennaio 1506. La comunità era tenuta al tributo di un censo in cera all’episcopato (Censuale Soranzo 1550-1558). Secondo quanto riportato dal Maironi da Ponte, invece, la parrocchia di Botta di Sedrina venne smembrata dalla chiesa matrice di San Giacomo di Sedrina solo nel 1520 (Maironi da Ponte 1820) e rimase a lungo giuspatronato dei nativi conti Vitali e dei conti Sottocasa di Bergamo.
La chiesa di Botta di Sedrina è stata a lungo contesa tra la pieve di Almenno San Salvatore e la cattedrale di San Vincenzo che ne rivendicava il giuspatronato. Se nelle risoluzioni del III sinodo del vescovo Cornaro del 1574 (Acta synodalia bergomensis ecclesiae) e nelle note di un manoscritto del 1577, recante la descrizione dei benefici delle chiese della diocesi di Bergamo, la parrocchia di Sant’Antonio di Botta di Sedrina risultava "nullius plebis" (Beneficiorum ecclesiasticorum 1577), gli atti della coeva visita apostolica dell’arcivescovo di Milano Carlo Borromeo indicavano la medesima parrocchia nella giurisdizione della pieve di Almenno.
In occasione della visita del Borromeo, avvenuta il 23 ottobre 1575, il reddito annuo della parrocchia ammontava a 162 lire di imperiali. Presso la parrocchiale risultava fondata la scuola del Corpo di Cristo, retta da due sindaci e istituita nel 1557 (Visita Borromeo 1575).
In occasione della visita pastorale del vescovo Barbarigo, avvenuta tra 1658-1659, la parrocchia di Botta risultava compresa entro la circoscrizione plebana con a capo Sedrina. Essa godeva di un reddito pari a 48 scudi, amministrato attraverso il giuspatronato della vicinia. Vi erano erette le scuole del Santissimo Sacramento, del Rosario e della Dottrina cristiana (Montanari 1997).
Nel Sommario delle chiese di Bergamo e della sua diocesi, redatto dal cancelliere Marenzi nel 1666, la parrocchia di Sant’Antonio, di giuspatronato della vicinia, arisultava "nullius plebis". Vi erano erette le scuole del Santissimo Sacramento, del Rosario e della Dottrina cristiana. Entro la circoscrizione parrocchiale era compreso l’oratorio dedicato a Sant’Apollonia e Santa Lucia vergini e martiri. La comunità di Botta contava circa 100 anime, di cui 76 comunicate (Marenzi 1666-1667).
Dallo status di "nullius plebis", la parrocchia di Botta passò alle dipendenze della vicaria di Villa d’Almè, almeno dal 1673 (decreto 1 dicembre 1673).
In occasione della visita pastorale del vescovo Dolfin, avvenuta il 7 giugno 1780, presso la parrocchiale risultavano erette la scuola del Santissimo Sacramento, presso l’altare maggiore, la scuola del Rosario, presso l’altare della Maria Vergine del Rosario, entrambe amministrate da sindaci. Si attestava inoltre l’esercizio della Dottrina cristiana per gli uomini e le donne. Entro la circoscrizione parrocchiale era compreso l’oratorio "del nobile Signor Giuseppe Vitali", pubblico e consacrato. La comunità di Botta contava 158 anime, di cui 96 comunicate (Visita Dolfin 1778-1781).
Secondo quanto si desume dalla serie dei registri sullo Stato del clero della diocesi, contenenti le relazioni dei vicari foranei a partire dall’anno 1734, la parrocchia di Botta risultava compresa nella vicaria di Sedrina, chiamata "vicaria di Villa d’Almè ossia Sedrina" nell’anno 1734 (Stati del clero 1734-1822); con il 1822, il ruolo di vicario foraneo tornò a competere al parroco di Villa d’Almè (Fascicoli parrocchiali, Villa d’Almè).
Nel 1861, la parrocchia di Sant’Antonio abate di Botta risultava dipendere dalla vicaria XXXII di Villa d’Almè. A quest’epoca la comunità contava 300 anime. Il clero era costituito da un parroco e un coadiutore. La parrocchia aveva alle proprie dipendenze l’oratorio di Santa Lucia e quello intitolato alla Visitazione di Maria Vergine (GDBg).
La parrocchia di Botta di Sedrina rimase compresa nella vicaria di Villa d’Almè sino alle successive modifiche dell’assetto territoriale della diocesi . Dal 1971, in seguito alla riorganizzazione diocesana in zone pastorali (decreto 28 giugno 1971), fu aggregata alla zona pastorale XII, composta dalle parrocchie delle vicarie di Villa d’Almè e di Ponteranica (decreto 28 giugno 1971). Con l’erezione dei vicariati locali nella diocesi, è entrata a far parte del vicariato locale di Almenno San Salvatore - Ponteranica - Villa d’Almé (decreto 27 maggio 1979).
Relazioni:
smembrata da:
Sedrina [1520]
Compresa in:
pieve di Almenno [1520] - 1568
nullius plebis sec. XVI - [Marenzi]
vicaria di Sedrina [Barbarigo]
vicaria di Villa d’Almè [1673] - 1979
zona pastorale XII 1971 - 1979
vicariato locale di Almenno San Salvatore - Ponteranica - Villa d’Almé 1979 - [1989]
ultima modifica: 31/08/2005
[ Roberta Frigeni ]
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